Nel 2022 si sono verificati in Umbria 2.252 incidenti stradali, che hanno causato la morte di 49 persone e il ferimento di altre 3.076. Rispetto al 2021 aumentano gli incidenti (+12,5 per cento) e i feriti (+14,8 per cento), con incrementi maggiori di quelli rilevati a livello nazionale. Diminuiscono, invece, le vittime della strada (-7,5 per cento), a fronte di un aumento in Italia del 9,9 per cento.

E’ quanto emerge dal rapporto diffuso dall’Istat sul fenomeno in Italia. Nel quale si ricorda che, dopo la pandemia, il 2022 è caratterizzato da una netta ripresa della mobilità e, come conseguenza, dell’incidentalità stradale.
Sempre dal rapporto emerge come nel 2022 aumenta nella regione l’incidenza degli utenti vulnerabili per età (bambini, giovani e anziani) morti in incidenti stradale, attestandosi su un valore superiore alla media Italia. Tra il 2010 e il 2022 l’incidenza di pedoni deceduti è aumentata in Umbria dal 15,2 al 16,3 per cento.
L’incidentalità rimane alta nelle aree maggiormente abitate e nei principali assi della rete stradale regionale.

Gli incidenti più pericolosi si verificano, invece, nei centri minori: l’indice di mortalità è pari a 1,9 nei comuni con almeno 15.000 abitanti e a tre negli altri comuni. Aumenta di poco in entrambi i comuni capoluogo di provincia: nel comune di Perugia da 1,6 decessi ogni 100 incidenti del 2021 a 1,7 nel 2022 e nel comune di Terni da 1,3 a 1,6.
Nel 2022 il maggior numero di incidenti si è verificato sulle strade urbane, provocando 18 morti e 1.892 feriti.

Secondo la rilevazione Istat, rispetto all’anno precedente, i sinistri aumentano su tutte le categorie di strada ma l’incremento maggiore si verifica sulle autostrade e raccordi, seguite dalle strade extraurbane e dalle strade urbane. Sulle strade urbane il 48 per cento dei sinistri si verifica lungo un rettilineo, percentuale che sale al 52,8 per cento sulle strade extraurbane. In ambito urbano – sempre secondo i rapporto Istat – gli incidenti che avvengono in corrispondenza degli incroci rappresentano il 19,8 per cento del totale, seguono quelli che si verificano nei pressi di una intersezione, di una curva e di una rotatoria. Lungo le strade extraurbane il 28,1 per cento degli incidenti si verifica in curva, l’8,4 per cento in corrispondenza degli incroci e il 5,9 per cento nei pressi di un’intersezione.

Per quanto riguarda i mesi e le ore più a rischio, nel periodo gennaio-aprile si sono registrati in Umbria 636 incidenti (28,2 per cento del totale) mentre tra maggio e settembre, in coincidenza del periodo di maggiore mobilità per vacanze, se ne contano 1.054 (il 46,8 per cento di quelli avvenuti durante l’anno), in cui hanno subito lesioni 1.443 persone e 29 sono decedute. Il 78,2 per cento degli incidenti ha avuto luogo tra le 8 e le 20, ma l’indice di mortalità raggiunge i valori più elevati nella fascia oraria tra le quattro e le cinque del mattino e tra la mezzanotte e l’una. Il venerdì e il sabato notte si concentrano il 46,5 per cento degli incidenti notturni, il 45,5 per cento delle vittime e il 46,5 per cento dei feriti. L’indice di mortalità dei soli incidenti notturni è pari a 4 decessi ogni 100 incidenti. Il valore più elevato si registra il venerdì notte. La maggior parte degli incidenti stradali avviene tra due o più veicoli.

La tipologia di incidente più diffusa è lo scontro frontale-laterale, seguita dal tamponamento. La tipologia più pericolosa è lo scontro frontale, seguono l’urto con ostacolo accidentale e la fuoriuscita. Gli incidenti a veicoli isolati risultano più rischiosi, con una media di 3,9 morti ogni 100 incidenti, rispetto a quelli che vedono coinvolti più veicoli (1,4 decessi). Nell’ambito dei comportamenti errati di guida – secondo l’Istat -, la guida distratta o andamento indeciso, la velocità troppo elevata e il mancato rispetto delle regole di precedenza o il semaforo sono le prime tre cause di incidente. I tre gruppi costituiscono complessivamente il 42,5 per cento dei casi. Considerando solo le strade extraurbane, l’elevata velocità incide da sola per il 18,3 per cento mentre la guida distratta per il 16,9 per cento e il procedere senza mantenere la distanza di sicurezza per il 10,6 per cento. I

l tasso di mortalità standardizzato è più alto per la classe di età 65 e oltre e per quella 15-29 anni. I conducenti dei veicoli coinvolti rappresentano il 69,4 per cento delle vittime e il 71,6 per cento dei feriti in incidenti stradali, le persone trasportate il 14,3 per cento dei morti e il 20,7 per cento dei feriti, i pedoni l’16,3 per cento dei deceduti e il 7,7 per cento dei feriti. Il 62,5 per cento dei pedoni rimasti vittima di incidente stradale e il 35,4 per cento dei pedoni feriti appartengono alla classe di età 65+. Il tasso di lesività standardizzato è 681,1 per la classe di età 15-29 anni e 464,0 per quella 30-44 anni. (ANSA)