il Sindaco di Terni Stefano Bandecchi e la presunta incompatibilità, lunedì 19 giugno il primo consiglio comunale della nuova amministrazione: “La Ternana? Il problema è lo stadio, vuol dire che se non posso tenerlo lo restituirò al Comune e il Prefetto stabilirà dove giocherà la squadra. Questa storia sta diventando pesante”. Così il sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, a margine delle celebrazioni per il 79° anniversario della Liberazione di Terni.

Il primo cittadino ha risposto anche sulla questione della Provincia: “Se chiederò una sospensiva al Tar Umbria? Ci stanno pensando gli avvocati del Comune, immagino di sì ma tanto se votiamo a maggio 24 già sappiamo chi prenderà la Provincia, ovvero Alternativa Popolare”.

Qualcuno dice che Bandecchi incarna l’evoluzione del Berlusconismo: “Ho troppa stima per Berlusconi, il Comune di Terni per mia scelta è stato il primo a mettere le bandiere a mezz’asta. Oggi è il momento del lutto e della tristezza, sono passati 30 anni con Berlusconi oggi è il primo giorno senza di lui e altro non c’è da dire. A Travaglio rispondo che i cani pasteggiano sul cadavere dei leoni, ma i cani restano cani e i leoni restano leoni. Non sono di Forza Italia, Alternativa Popolare sopravviverà e porteremo dentro di noi tutti quelli che si sono dovuti accontentare della finzione del centrodestra e del centrosinistra perchè l’unico modo per andare avanti è andare al centro. Non andrò a Milano per i funerali perchè sarebbe complicato e perchè non voglio creare fastidio alla famiglia. Berlusconi me lo porto nel cuore, nei messaggi, nel foglietto dove di suo pugno mi scrisse il suo numero di telefono”.

Sul sostegno al Pride: “Sono per la libertà assoluta in ogni scelta, compreso con con chi andare a letto. Tra i miei amici ho persone che hanno tendenze sessuali diverse dalle mie e ritengo giusto rispettare tutti i diritti ma senza eccessi. Se vedo sempre la pubblicità di due uomini o due donne che si baciano, dopo un po’ mi rompo le scatole”

Il 15 giugno è in programma un incontro informale per il Teatro Verdi: “Stiamo cercando di trovare la quadra, Terni non può perdere le opportunità che ha: riprodurre il Verdi potrebbe essere costoso e forse non ci sono le basi per rifarlo identico. Non escludo che il teatro possa essere riconfermato, stiamo valutando. Poi forse un giorno prendiamo un’area desertica e ci facciamo un teatro storico identico. Il Teatro di Rimini è costato 43 milioni, a Terni ne abbiamo solo 20″.

Infine sulla Fontana di Piazza Tacito: “Se continua a rovinarsi la buttiamo via e buttiamo via i 2 milioni spesi per rifarla. Dobbiamo capire con i tecnici perchè c’è una situazione che la sta rovinando. Starà accesa o spenta finchè capiremo”.