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“L’atteggiamento ostile del sindaco di Terni nei confronti del Gruppo Arvedi che detiene la proprietà di Ast, non rappresenta un approccio utile a impostare un dialogo costruttivo per il bene del territorio ternano, anzi, alla lunga rischia solo di creare attriti tra le parti e conseguenze negative per la città”.

Sul tema l’intervento del segretario provinciale Lega Terni David Veller: “La politica non si fa con le provocazioni, ma avviando un confronto serio che tenga conto delle rispettive posizioni e soprattutto delle priorità legate alla salvaguardia dell’ambiente e della tutela della salute dei cittadini, senza dimenticare le tematiche fondamentali legate al lavoro, alla produttività e al ruolo dell’azienda in Italia e in Europa – prosegue – Fondamentale da questo punto di vista l’impegno preso dalla Regione Umbria che ha convocato al tavolo regionale il sindaco di Terni e i sindacati territoriali, con lo scopo di elaborare congiuntamente delle strategie di azione adeguate. Ast Terni rappresenta circa il 15% del Pil regionale e garantisce quasi 2500 posti di lavoro, senza contare le realtà che operano nell’indotto. Dal 2021 è tornata in mani italiane grazie all’impegno del Gruppo Arvedi, al quale non si devono imputare le mancanze del passato, ma con cui impostare un dialogo costruttivo affinché, grazie ad uno sforzo comune, si creino le condizioni per determinare quei connubi vincenti tra città e azienda e tra ambiente e lavoro, necessari allo sviluppo e alla crescita di Ast Terni. In questi primi mesi di governo cittadino, il sindaco ci ha abituati a un atteggiamento ostile nei confronti di chiunque, dalla Regione, all’Ater, passando per Trenitalia, Enel e il Governo nazionale, ottenendo come risultato l’isolamento della città e l’annichilimento dei rapporti istituzionali determinati negli anni. La politica non si fa con i video social o con le minacce, si fa con intelligenza e capacità, battendo i pugni quando è necessario, ma prediligendo sempre la strada del confronto costruttivo tra le parti. La rissa verbale farà bene alla perpetua campagna elettorale del sindaco – conclude Veller – ma certamente sta penalizzando la città di Terni e quanto sta accadendo con Ast e il Gruppo Arvedi ne è un esempio lampante”.