L’inferno dei metalli pesanti. Terni torna sul podio mondiale dell’inquinamento da nichel, proprio mentre la destra ternana vuole riportare coltivazioni e allevamenti all’aperto nel quartiere di Prisciano. Ci sarebbe da chiedersi se sindaco, assessori e segretari dei partiti che hanno governato la città e che sono responsabili di questa scelta siano disposti a cibarsi di tali prodotti. Buon appetito!

A Prisciano nel mese di gennaio sono stati registrati valori 4 volte superiori al limite di legge: 76,8 ng/m3 a fronte di un valore obiettivo fissato dal Dlgs 155/2010 a 20 ng/m3. Si torna indietro di circa 10 anni, ai livelli di inquinamento del 2015. Valori che costituiscono un unicum a livello nazionale e che sono in grado di competere a livello mondiale per il record di concentrazione di nichel in area urbana. Basti considerare come in Germania il valore soglia limite di legge delle deposizioni al suolo del nichel è di 15 µg/m2*d mentre a Prisciano abbiamo registrato un valore 12 volte superiore di 176,4 µg/m2*d. Per il cromo invece siamo a 1099,7 µg/m2*d oltre 200 volte i valori registrati in media a Perugia.

Mentre la presidente Tesei continua a parlare esclusivamente di decarbonizzazione, ben due studi epidemiologici (Bell et al., 2009; Patel et al., 2009) hanno dimostrato scientificamente come livelli di concentrazioni più alte di nichel nell’aria hanno maggiori effetti sulla salute umana. Il nichel è classificato dallo IARC come cancerogeno per l’uomo. Come sindaco di Terni chiederò immediatamente un incontro al Cavalier Arvedi, la Regione Umbria e il Ministero dell’Ambiente per definire l’immediato spostamento di tutte le risorse economiche in campo su ambiente e qualità dell’aria, da caminetti e stufe, per un piano ingente di investimenti volto all’ambientalizzazione dell’area a caldo delle acciaierie.

Claudio Fiorelli – Candidato sindaco del polo alternativo