Un viaggio coinvolgente fra ricostruzioni, spettacoli, falconieri, maghi, giocolieri, musici e personaggi mitici a metà fra uomo e animale, come il fauno che è quasi diventato negli anni il simbolo del festival. Un festival che unisce al medioevo i gustosi piatti tipici della tradizione locale gustati negli angoli più suggestivi del paese e nelle taverne appositamente allestite dove assaporare piatti dai sapori inebrianti oltre che birre, vini e dolci suadenti. Sono le Giornate Medioevali che tornano da domani a domenica a Poggio di Otricoli. La 16esima edizione è stata presentata stamattina in una conferenza stampa in Provincia dal Sindaco di Otricoli, Antonio Liberati, dalla Presidente dell’associazione Castrum Podii Medii che organizza l’evento Patrizia Telloni e da Stefano Verginelli membro del direttivo dell’associazione.

“E’ tutto pronto, siamo carichi al punto giusto ed entusiasti di offrire al nostro pubblico anche quest’anno un festival suggestivo, brillante e divertente, sì perché alle Giornate Medioevali prima di tutto ci si diverte”, hanno detto gli organizzatori. Chi arriva a Poggio potrà gustare i piatti e le bevande nei punti ristoro, godendosi gli spettacoli all’aperto realizzati da artisti provenienti da numerose parti d’Italia. “Il Comune di Otricoli è fiero di questo evento – ha detto il Sindaco Liberati – perché qualifica Poggio e tutto il territorio comunale, esaltando questo nostro borgo che è un gioiello da preservare con cura. I nostri cittadini, i giovani e i volontari che animano la festa fanno di tutto per raggiungere questo obiettivo e gliene siamo grati”.

Liberati ha anche sottolineato l’aspetto sociale delle Giornate Medioevali ricordando le strutture e i servizi messi a disposizione per i disabili “i quali – ha detto – possono vivere il festival in piena libertà, nonostante la conformazione di Poggio costruito tanti secoli fa”. Per i bambini le Giornate Medioevali sono un vero e proprio luna park storico dove incontrare il fauno, assistere agli incantesimi e ai trucchi del mago, ammirare i giocolieri e i gruppi musici, tra cui i Vulpes, nati e cresciuti a Poggio e formati dai giovani residenti del borgo. “Sono un vanto per noi e per l’intero comune – ha dichiarato Verginelli – e siccome pensiamo anche a tramandare la tradizione, di recente sono nati anche i Mini Vulpes dedicati ai più piccoli”. Verginelli ha poi sottolineato anche il valore culturale della manifestazione.

“Le Giornate Medioevali – ha detto infatti – sono il culmine di una serie di iniziative culturali realizzate durante l’anno e contribuiscono alla promozione dell’intero territorio comunale. Con questa manifestazione – ha aggiunto Verginelli – Poggio ritorna indietro nel tempo per rivivere il Medioevo in tutta la sua bellezza e spontaneità, usi e costumi, spettacoli, cibi, mestieri e mercato. Senza esagerare un affascinante teatro a cielo aperto che per tre giorni è pronto ad ospitare come ogni anno moltissime persone. La caratteristica a nostro avviso predominante – ha sottolineato Verginelli – è quella di riproporre la quotidianità del Medioevo.

Spettacoli itineranti, ambienti tipici dell’epoca come ad esempio il mercato. Il ringraziamento va al fondamentale contributo e al lavoro insostituibile dei tanti soci e volontari che si impegnano ogni giorno. Un grazie – ha concluso – al Comune, all’Università Agraria Poggio di Otricoli, all’associazione di protezione civile La Rocca, alla sezione “F. Sbarretti” dell’Associazione nazionale carabinieri, alla parrocchia e agli abitanti che mettono come ogni anno a disposizione spazi e locali”. La Presidente di Castrum Podii Medii Telloni ha infine sottolineato il fatto che “la manifestazione è cresciuta negli anni grazie alla collaborazione di tutti. Oggi è un evento di qualità e di successo che richiama tanta gente a Poggio per godersi gli spettacoli e gustarsi i piatti della cucina locale”. Nei punti più suggestivi del borgo spazio anche agli arrosti, le grigliate, i dolci tradizionali e la possibilità di apprezzare gli ambienti tipici delle hostarie, la birreria dei frati ed i forni con la focaccia tipica del luogo.