Sono due le candidature a sindaco di Terni per le principali forze del centrosinistra, il Pd e il M5s.

Sono il professore universitario Josè Maria Kenny (Pd, Alleanza verdi sinistra, Civici) e del cardioanestesista Claudio Fiorelli (M5s, Rifondazione Comunista, Partito dei comunisti italiani, civici).

Ripetute le voci, nel corso delle ultime settimane, circa una possibile convergenza ma al momento le strade sono divise e potrebbero congiungersi se ci sarà ballottaggio.

“Al momento – afferma il coordinatore regionale del M5s Umbria, Thomas De Luca – abbiamo presentato al Pd una proposta di alleanza che parta da queste amministrative e arrivi alle elezioni regionali del 2024, ma non abbiamo ancora ricevuto una risposta. Primarie? Noi non siamo contrari, anzi, ma il metodo deve essere uniforme su tutto il territorio regionale. A Terni sosteniamo Claudio Fiorelli che è il candidato giusto per riuscire a vincere al ballottaggio contro la destra, in questo senso lo ritengo senz’altro più efficace di altre proposte oggi sul campo”.

“Sono diverse le ragioni per cui non è stato fin qui possibile convergere su una candidatura unica con il M5s – osserva il segretario comunale del Pd di Terni, Pierluigi Spinelli -. Noi abbiamo cercato peraltro una convergenza su Kenny anche con le altre forze di opposizione con cui ci accomuna l’obiettivo di evitare che sia di nuovo questa destra ad amministrare la città per altri cinque anni. In tempi non sospetti abbiamo indicato un metodo, quello di una figura civica, e nel tempo è emersa quella del professor Kenny, che potesse raccogliere consenso e sostegno sulla base di un progetto, partendo dai contenuti piuttosto che dai nomi. Altri hanno preferito seguire strade diverse ma altrettanto rispettabili nel metodo e nel merito. Sono convinto che all’eventuale ballottaggio, che io dò per scontato, tutto il centrosinistra saprà convergere con responsabilità sul proprio candidato”.

Al momento si contano altre candidature come quella di Silvia Tobia (Potere al Popolo), Paolo Cianfoni (Alleanza degli Innovatori) mentre il ‘terzo polo’ è in fase di riflessione rispetto ad una candidatura autonoma o ad eventuali convergenze.