“Prezzi dei carburanti sempre in salita in tutte le regioni. Un rialzo che dura ininterrottamente dal 1° agosto, giorno in cui è entrato in vigore l’obbligo di esporre il prezzo medio regionale, che si conferma, quindi, un fallimento. In sette giorni, dal 1° agosto ad oggi, il prezzo medio in autostrada della benzina self è rincarato di 1,8 cent al litro, pari a 90 centesimi per un pieno di 50 litri. Va ancora peggio per il gasolio che segna con un balzo di 3,8 cent al litro, pari a 1,90 euro a rifornimento. Speravamo che, passato il week-end i prezzi si congelassero, invece proseguono la loro corsa non solo in autostrada, ma anche nella gran parte delle regioni” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

Per la benzina, rispetto alle regioni, secondo l’elaborazione effettuata dall’Unione Nazionale Consumatori sui dati medi del Mimit, si conferma il Lazio la regione peggiore in termini di incremento di prezzo, +2,1 cent, pari a 1 euro e 5 cent, ex aequo con le Marche, che però sono al 2° posto delle cattive avendo un prezzo al litro inferiore al Lazio (1,913 contro 1,923). Al terzo posto il Friuli Venezia Giulia che, come il Molise (in quarta posizione), ha una differenza rispetto al prezzo medio del 1° agosto pari a 2 cent al litro, 1 euro a pieno.

Guardando al prezzo assoluto è comunque Bolzano che ha il costo al litro maggiore (1,962 euro), seguita a ruota dalla Puglia (1,961) e dalla Calabria (1,955).

Per il gasolio, invece, la regione meno conveniente in termini di variazione è il Molise con un salto in appena 7 giorni di 5,1 cent al litro, 2 euro e 55 cent per un rifornimento. Al secondo posto l’Umbria, che ha la stessa impennata del Molise ma un prezzo assoluto più basso. Medaglia di bronzo per la Campania, che, come il Lazio (in 4° posizione), ha una differenza di 4,9 cent, pari a 2 euro e 45 cent a pieno.

In valore assoluto, però, anche per il gasolio è sempre Bolzano la più cara (1,850 euro al litro), seguita da Liguria (1,845) e Calabria (1,841).