Nuovi orizzonti si aprono per i servizi socio-sanitari domiciliari nei territori di Terni e Narni, grazie al progetto di ricerca condotto da Euricse. Finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni attraverso il bando 1/2021 “Ricerca Scientifica. Sviluppo sostenibile del Territorio”, questo studio si concentra su un diverso modello di sanità territoriale che pone l’accento sull’integrazione tra ambiti sociale e sanitario, nonché sulla partecipazione attiva delle comunità locali nella definizione delle politiche e dei servizi.

L’incontro di restituzione dei risultati, tenutosi oggi nella suggestiva cornice di Palazzo Montani Leoni a Terni, ha coinvolto i partner e gli stakeholder principali del progetto, tra cui la Fondazione Carit, i Comuni di Terni e Narni, l’USL Umbria 2, Legacoop Sociali Umbria, le cooperative sociali ACTL e CIPSS, il Centro di Salute Internazionale e Interculturale APS,Aris Formazione e Ricerca e FISH Umbria.

 Il percorso di ricerca condotto da Euricse si è sviluppato in tre fasi.

La prima ha analizzato il quadro normativo nazionale e quello delle politiche di Primary Health Care, sviluppando i concetti di integrazione socio-sanitaria, di prossimità e di domiciliarità. Un’attenzione particolare è stata rivolta al ruolo del Terzo Settore nelle politiche socio-sanitarie e alle relazioni collaborative tra Terzo Settore e pubblica amministrazione nella pianificazione e progettazione dei servizi sociali e sanitari. Quanto emerso da questa prima fase di ricerca è stato riassunto in un Working Paper ed inserito nella collana di Euricse, che si può scaricare qui.

In seguito, lo studio si è concentrato sulla lettura del contesto locale, indagando le condizioni per favorire una transizione verso un sistema più integrato, equo e aperto alla comunità, evidenziando anche i punti di forza e le criticità. Sono state analizzate le normative e le politiche pubbliche a livello regionale e locale che regolano e programmano l’erogazione dei servizi socio-sanitari nei territori di Terni e Narni da un lato e i rapporti tra tra pubblica amministrazione e Terzo Settore dall’altro. Inoltre, sono state identificate le figure chiave del sistema dei servizi socio-sanitari, e si è messo un focus sulla situazione attuale dell’integrazione socio-sanitaria, in particolare per quanto riguarda i servizi domiciliari e di prossimità.

La terza fase del progetto si è concentrata sul design dei servizi e sulle prospettive di sviluppo nel contesto territoriale e di innovazione sociale. Sono stati avviati appositi laboratori progettuali che hanno coinvolto attivamente il Servizio Sanitario Regionale, le cooperative sociali e i servizi sociali dei comuni interessati, che hanno creato uno spazio di confronto e dialogo tra i diversi attori favorendo un forte senso di valore condiviso e promuovendo processi di collaborazione. Come risultato di queste attività di co-progettazione, è stato prototipizzato un nuovo modello di servizio denominato “Servizio di Abilitazione Comunitaria”.

 

La ricerca condotta da Euricse ha identificato tre principali ambiti di criticità nell’organizzazione dei servizi socio-sanitari a Terni e Narni. In primo luogo, si è evidenziata la mancanza di meccanismi strutturati per individuare tempestivamente i bisogni e le risorse, limitando così la capacità di programmazione per rispondere ai bisogni in continua evoluzione.

In secondo luogo, la natura prestazionale del sistema di assistenza domiciliare e la separazione tra l’ambito sociale e sanitario ostacolano la personalizzazione degli interventi e la prontezza delle risposte. C’è ancora molto da fare per sviluppare una prossimità intesa come conoscenza approfondita della persona e del suo contesto di vita.

Infine, i processi di progettazione e affidamento dei servizi risultano poco partecipativi e basati principalmente su gare d’appalto, compromettendo la collaborazione tra l’amministrazione pubblica e il Terzo Settore, nonché la flessibilità e l’integrazione delle risposte.

Tuttavia, queste sfide offrono anche opportunità interessanti sul fronte dell’innovazione sociale. Si suggerisce di apportare modifiche ai processi organizzativi, coinvolgere gli operatori e adottare un approccio collaborativo, utilizzando strumenti alternativi alle tradizionali gare d’appalto, al fine di favorire una maggiore partecipazione di tutti gli attori coinvolti, in particolare delle cooperative sociali.

I laboratori progettuali che hanno condotto alla prototipizzazione del nuovo modello di servizio innovativo si sono rivelati efficaci esercizi di coprogrammazione e coprogettazione, promuovendo l’amministrazione condivisa e aprendo spazi per il coordinamento tra gli attori pubblici e quelli del privato sociale impegnati nei servizi sanitari e sociali. Si auspica che gli spazi di dialogo e confronto avviati con il progetto possano essere consolidati e diventare prassi comune nella progettazione e organizzazione dei servizi.

Il rapporto completo è disponibile sul sito web di Euricse alla voce Pubblicazioni.