Nelle ultime 24 ore l’occupazione dei posti nei reparti ospedalieri di ‘area non critica’ da parte di pazienti Covid è ferma al 15% in Italia (un anno era al 43%) ma cresce in 7 regioni, arrivando a superare il 20% in 7 regioni: Umbria (40%), Calabria (32%), Basilicata (27%), Sicilia (26%), Marche (23%), Puglia (23%), Abruzzo (22%). L’occupazione delle terapie intensive, invece, è stabile al 5% in Italia (mentre esattamente un anno segnava il 41%), ma raggiunge il 10% in Calabria e il 12% in Sardegna. Questi i dati dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) del 3 aprile 2022.

Nel dettaglio, in base al monitoraggio quotidiano, l’occupazione dei posti nei reparti ospedalieri di area medica (o ‘non critica’) da parte di pazienti con Covid-19 cala in Calabria (al 32%) e cresce in 4 regioni o province autonome: Molise (17%), nella Pa Trento (al 12%), Umbria (40%) e Valle d’Aosta (13%) . E’ stabile nelle restanti 16 regioni: Abruzzo (al 22%), Basilicata (27%), Campania (18%), Emilia Romagna (13%), Friuli Venezia Giulia (11%), Lazio (19%), Liguria (15%), Lombardia (10%), Marche (23%), Pa di Bolzano (12%), Piemonte (9%), Puglia (23%), Sardegna (20%), Sicilia (26%), Toscana (17%) e Veneto (9%).

Sempre a livello giornaliero, l’occupazione delle terapie intensive da parte di pazienti con Covid-19 cala in Calabria (al 10%) e Veneto (3%). Cresce, invece, in Abruzzo (al 9%)e Piemonte (5%). In Valle d’Aosta e Molise (0%) variazione non disponibile.

La percentuale è stabile nelle restanti 15 regioni o province autonome: Basilicata (al 4%), Campania (7%), Emilia Romagna (4%), Friuli Venezia Giulia (3%), Lazio (8%), Liguria (4%), Lombardia (2%), Marche (4%), Pa Bolzano (3%), Pa Trento (2%), Puglia (8%), Sardegna (12%), Sicilia (8%), Toscana (6%), Umbria (2%).