Una storia che nessun genitore vorrebbe mai vivere: una figlia saluta il suo papà e la sua mamma prima di andare a scuola e, trascorsa la mattinata, il buio. Terminate le lezioni i poveri genitori non l’hanno vista fare rientro a casa, ore di profonda angoscia e forte preoccupazione.

Immediatamente la coppia decideva di rivolgersi alla Polizia di Stato e senza perdere tempo prezioso chiedevano aiuto agli agenti del Commissariato di P.S. di Città di Castello.

Un’attività di indagine condotta a ritmi serrati ha permesso ai poliziotti di acquisire una considerevole quantità di informazioni riguardanti la vita, le amicizie e i luoghi maggiormente frequentati dalla giovane, elementi questi essenziali per finalizzare ogni azione di ricerca ritenuta utile.

L’approfondimento degli accertamenti ha consentito agli agenti di appurare che la ragazzina avesse al seguito la carta bancomat dei propri genitori e che fra i sui interessi principali ci fosse Milano, città nella quale vive una amica con cui, in questo ultimo periodo, la ragazza chattava assiduamente.

Attivato il Piano Provinciale per la Ricerca delle Persone Scomparse, gli agenti del Commissariato di Polizia di Città di Castello diffondevano su tutto il territorio nazionale, con particolare interesse nei confronti di punti sensibili disseminati lungo il possibile itinerario che la 13enne avrebbe potuto percorrere per arrivare con ogni probabilità nella città meneghina.

In modo particolare veniva passata al setaccio il citato capoluogo, sensibilizzando tutti gli organi di Polizia e tutti i mezzi di trasporto possibili, compresa la rete metropolitana che contraddistingue la metropoli, nonchè e le agenzie di vigilanza privata dislocate nei vari hub del capoluogo lombardo.

In tarda serata, la fitta rete di informazioni strutturata e gestita dal Commissariato di Città di Castello, ha portato i suoi frutti, rendendo possibile il riconoscimento, a seguito delle particolareggiate descrizioni rilasciate, da parte di un passante che riconosceva la ragazzina proprio all’interno della metropolitana milanese. L’uomo, con l’aiuto di un operatore di vigilanza privata, riusciva a consegnare la minore agli agenti della Polizia di Stato i quali, con premura si prendevano cura di lei per poi affidarla ai propri genitori, prontamente rintracciati.

Un’attività di ricerca di persona scomparsa svolta con ritmi serrati sino al rintraccio della minorenne ha permesso al personale della Polizia di Stato di riaffidare la medesima ai propri genitori e concludere un’improvvida bravata dell’adolescente, positivamente.