“Da più parti nel centrodestra ternano arrivano ricette e soluzioni, in queste ore su diversi temi a partire dalla sanità, dall’Ast, fino al Teatro Verdi. Nelle stesse ore – dichiara il capogruppo del Pd Francesco Filipponi – il vice segretario nazionale della Lega, dalle righe del quotidiano nazionale Il Manifesto porta ad esempio Terni come modello negativo da non replicare per il centrodestra.

Sul parco di Cardeto è sufficiente andare a rileggere gli atti degli ultimi mesi del 2022 e quelle dei primi mesi del 2023 per verificare l’assurdità dei maggiori costi rispetto a quanto preventivato, e degli iter amministrativi francamente rivedibili, in seguite a revoche, affidamenti, nuove revoche, suddivisioni e chi più ne ha, più ne metta; tutto ciò senza contare i contenzioni ancora in corso con il primo aggiudicatario del project.

Sul Teatro Verdi è sufficiente ricordare che i lavori per il primo stralcio sono partiti la scorsa estate, ben oltre il termine della consiliatura precedente, grazie ai finanziamenti ingenti del piano nazionale di ripresa e resilienza, i cui meriti ricadono indubbiamente sul Governo Conte II. L’amministrazione attualmente in carica parimenti dovrebbe rendere edotto il consiglio, come abbiamo chiesto a più riprese, a cadenze congrue dello stato di avanzamento dei lavori di riqualificazione del Teatro Verdi.

Sulla sanità, dove si registrano fiumi di prese di posizione nel centrodestra, il disastro è evidente, come sono evidenti le responsabilità. Come gruppo consiliare abbiamo depositato un ulteriore atto di indirizzo, dopo quelli già approvati, sempre da noi proposti sul nuovo ospedale e sul rafforzamento del personale sanitario. Questo ultimo riguarda la continuità e la qualità delle attività di biologia molecolare, dell’Istituto Anatomia patologica, essenziale per la diagnosi dei tumori per il dipartimento di oncologia. Inoltre concerne lo stato dei lavori riguardanti i posti letto di RSA in ristrutturazione e di nuova costruzione da parte della USL Umbria 2.
Infine ancora chiediamo all’attuale amministrazione di riferire, attraverso un’interlocuzione con la Regione, sull’effettiva gestione integrata del presidio di Narni con l’azienda ospedaliera di Terni”.