Nell’incontro di giovedì scorso in Regione riguardante l’Accordo di programma di Acciai Speciali Terni Arvedi, come organizzazioni sindacali abbiamo ricevuto la conferma dalla Regione e dal Management di come il progetto relativo all’utilizzo dell’idrogeno nella misura del fondo PNNR Hard-to-abate, utile alla definizione dell’Accordo di programma stesso, fosse al vaglio a Bruxelles della Dg Comp. È stato appreso che proprio in queste ore la Dg Comp avrebbe inviato al Ministero competente alcune prescrizioni e che entro una decina di giorni dovranno essere corrette al fine di poter firmare il decreto direttoriale che definirà una volte per tutte le modalità tecnico-operative finalizzate alla concessione delle agevolazioni~per il progetto destinato proprio al settore della produzione di acciaio.
L’incontro fa parte di un percorso individuato dalle Organizzazioni sindacali per sollecitare la definizione e la firma in tempi rapidi dell’Accordo di programma in grado di fornire piena attuazione al piano industriale. Una sfida che la proprietà ha lanciato e che come Fim Cisl e Cisl Umbria abbiamo raccolto perché convinti che questa possa essere la strada necessaria per il consolidamento e il rilancio di AAst, rilancio che passa oltre che sugli investimenti per le produzioni di acciaio inossidabile, anche sulla possibilità di riportare a Terni e in Italia la produzione di acciaio magnetico.
Fim e Cisl ritengono Acciai speciali Terni un pilastro fondamentale per lo sviluppo del territorio locale regionale e nazionale. Per questo motivo rinnoviamo l’invito che per creare le condizioni di un futuro duraturo della Fabbrica di viale Brin, serve l’impegno di tutti gli attori per traguardare l’Azienda verso il raggiungimento di un lavoro dignitoso, stabile e di qualità ottenuto coniugandolo con i criteri della sostenibilità, ambientale, economica e sociale.
Come Fim e Cisl riteniamo che debbano ancora essere ulteriormente approfondite le tematiche che riguardano le infrastrutture e dell’energia.  
In modo particolare il raggiungimento del porto di Civitavecchia, resta fondamentale per rompere l’isolamento favorendo lo sviluppo di molte imprese del comprensorio, facilitando il trasferimento dei fucinati. A che punto sono i confronti sia per il trasporto su ferro che su gomma, per individuare gli interventi da porre in essere per migliorare, quanto al trasporto su ferrovia, la riduzione dei tempi di trasferimento ed i relativi costi, mentre, quanto al trasporto su strada, per aumentare gli attuali limiti di portata dei viadotti? Quanto alle altre infrastrutture urbane continuiamo a seguire con attenzione i progetti inseriti dall’amministrazione comunale nelle richieste relative all’Area di crisi complessa, fra cui la Variante Sud-Ovest di Terni e la Variante Staino-Pentima.
Rispetto all’energia, bene le interlocuzioni con Enel, anche se siamo convinti che sia necessario proporre misure che garantiscano opportunità a tutte le aziende energivore.
Altro capitolo è quello del recupero delle scorie e l’utilizzo, ancora per qualche anno, della discarica.
Per questo come Fim e Cisl riteniamo il percorso fin qui effettuato utile anche se siamo consapevoli che non sia definitivo. Per questo ci dovrà vedere impegnati su questo tema fino alla definizione dei vari aspetti che dovrà mettere al sicuro Ast con le sue produzioni e quote di mercato, i lavoratori operai, impiegati e quadri e tutto il territorio, con il suo indotto.
Tenendo presente tutto ciò il 14 novembre parteciperemo alla riunione del Mimit per conoscere e discutere degli ulteriori aggiornamenti nella consapevolezza che l’Azienda si è resa disponibile a discutere nelle sedi appropriate e con i rappresentanti dei lavoratori di piano industriale, piano ambientale, piano occupazionale.
Obiettivo di tutti è quello di valorizzare il brand di Terni, laboratorio del cambiamento tenendo presente che l’innovazione è un processo collettivo che coinvolge più attori, pubblici, privati, forze sociali. Il piano industriale per le acciaierie di Terni costituisce, tra l’altro, uno dei principali elementi di rilancio della siderurgia italiana che ha bisogno di essere accompagnato da un accordo di programma importante ed efficace che sostenga lo sviluppo del polo siderurgico ternano.
Come Fim e Cisl ribadiamo che tocca al Governo, alle Istituzioni, Regione, Provincia, Comune, dimostrare in tempi rapidi e certi insieme alle parti sociali che si possono confezionare progetti di politica industriale a sostegno di Ast. È una occasione da non sprecare.