Per quanto riguarda il contrasto all ’ evasione fiscale e contributiva i Comuni Italiani non brillano, ma in Umbria ancor meno.

A deludere sono infatti i dati che emergono dal rapporto del Servizio Lavoro, Coesione e Territorio della UIL, secondo la rielaborazione per l’Umbria, condotta dalla UILCA (UIL credito, assicurazioni ed esattorie) e UIL regionale.

A livello nazionale, su un totale di 7.621 comuni, sono solo 264 quelli che hanno attivato la procedura per la compartecipazione al contrasto dell’evasione fiscale nell’ultimo esercizio.

Fra questi, ce ne è uno solo in Umbria, e precisamente il Comune di San Giustino, che conferma però un impegno già messo in campo negli anni precedenti.

In pratica, l’incidenza percentuale dei Comuni attivi su questo fronte è del 3,4% a livello nazionale, a fronte dell’1,1% dell’Umbria, percentuale corrispondente appunto ad un solo comune sui 92 complessivi ubicati nel territorio regionale, posizionando la regione al quart’ultimo posto in Italia, seguita solo da Molise, Basilicata e Valle d’Aosta.

In termini di gettito riconosciuto ai Comuni, sono state stornate dall’Amministrazione finanziaria risorse complessive pari ad euro 3.060.120 euro, con un decremento del 53,20% sull’anno precedente, delle quali 1.572,17 a favore del Comune di San Giustino (spettanza anno 2022), dato in forte calo tuttavia, rispetto all’ esercizio precedente, quando venne riscosso l’importo di 10.332 euro.

Inoltre, sempre a livello nazionale, sono 57 le città capoluogo di provincia che hanno attivato un’attività di contrasto all’evasione fiscale per cui hanno beneficiato di assegnazioni finanziarie; purtroppo, nessuna di queste in Umbria.

E si tratta di risorse importanti, in quanto, sulla base del complessivo quadro di riferimento, spetta ai Comuni una quota del 50% delle maggiori entrate erariali riscosse a seguito della loro partecipazione alle attività di accertamento di maggiori entrate fiscali e contributive.

In ogni caso, le valutazioni da fare in proposito, non possono che essere di grave insufficienza dell’impegno messo in campo, soprattutto se riferito agli elevati tassi di evasione fiscale e contributiva italiani stimati, secondo gli ultimi dati della Nadef, a 87 miliardi di euro.

Invece, secondo UILCA e UIL dell’Umbria, sarebbe una strada da percorrere con fermezza e decisione, al fine di poter reperire risorse aggiuntive da destinare al potenziamento dei servizi a favore dei cittadini o, quanto meno, alla riduzione delle tasse nei confronti di chi adempie fino in fondo ai propri obblighi fiscali, ristabilendo così maggior equità e giustizia sociale.

Per realizzare tutto ciò pare imprescindibile uniformare l’attività di contrasto in tutti i Comuni italiani, soprattutto in quel 96,6% che non agisce, proprio perché proprio i Comuni rappresentano il livello di maggior prossimità sul territorio, utilizzando all’uopo, le risorse del PNRR, investendo maggiormente nella formazione del personale e in strumenti informatici adeguati, a favore degli Enti Locali.

Una delle richieste che la UIL intende avanzare per il prossimo anno sarà di ristabilire la percentuale del 100% del premio che va ai Comuni.