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Sei strutture ricettive abusive scoperte e 11 irregolarità di vario genere riscontrate in altrettanti esercizi extralberghieri sull’intero territorio comunale di Orvieto. È questo l’esito della prima fase dei controlli su bed&breakfast, case vacanze e affittacamere effettuati nel mese di agosto dalla Polizia locale di Orvieto, guidata dal comandante tenente colonnello Alessandro Leone. Un lavoro complesso al quale hanno collaborato l’Ufficio Turismo, l’Ufficio Tributi e il Suapedel Comune di Orvieto.

L’attività è partita nei mesi scorsi con uno screening sulle piattaforme di prenotazione on line che, dall’incrocio con le informazioni in possesso dell’amministrazione comunale, ha fatto emergere una serie di anomalie di vario tipo: discrepanze tra l’elenco regionale e comunale, strutture che si pubblicizzavano con una denominazione diversa da quella con cui erano state registrate, mancato pagamento della tassa di soggiorno o mancata comunicazione delle presenze alla Questura.

I controlli hanno interessato le attività del centro storico e delle frazioni. In 11 sono emerse irregolarità tra cui insegne non autorizzate e violazioni edilizie. Sei le strutture abusive ovvero prive di qualsiasi regolare autorizzazione per cui è prevista una sanzione amministrativa da 3.000 a 10.000 euro e la cessazione dell’attività.

Un lavoro lungo e meticoloso – spiega il sindaco e assessore al Turismo, Roberta Tardaniche è iniziato da tempo grazie all’impegno congiunto tra Ufficio Turismo, Tributi, Suape e Polizia locale incrociando i dati disponibili e analizzando i flussi turistici in concomitanza di importanti e partecipate manifestazioni che si sono svolte a Orvieto nel corso dell’ultimo anno. La materia è particolarmente varia e complessa nonché di stringente attualità visto il dibattito in corso che interessa tutte le città turistiche italiane. In questa prima fase la priorità è stata data ai controlli sulle situazioni di abusivismo totale ma le verifiche proseguiranno nelle prossime settimane concentrandosi anche su altri aspetti che riguardano la normativa nazionale e regionale che regola il settore”.

La ricettività extralberghiera è diventata ormai un asse portante dell’accoglienza nella nostra città – prosegue il sindaco – e la crescente attività di piccoli imprenditori che genera lavoro e reddito non va demonizzata ma monitorata e gestita. Abbiamo bisogno di un’accoglienza di qualità che tante strutture ricettive extralberghiere garantiscono, dobbiamo evitare la concorrenza sleale, abbiamo bisogno dell’apporto delle associazioni di categoria nel segnalare puntualmente le situazioni di irregolarità ma anche nel sensibilizzare coloro che intraprendono questa attività alla conoscenza delle regole e al rispetto degli standard qualitativi. I controlli effettuati vanno in questa direzione, non solo repressiva.  Ed è evidente – conclude – che la situazione emersa incida e condizioni anche i dati relativi alle presenze e alla permanenza media sul territorio, con numeri che sfuggono alle statistiche, senza contare i mancati introiti della tassa di soggiorno che questa amministrazione reinveste nelle politiche di settore. Per questo andremo avanti con convinzione e determinazione a tutela di un settore che riteniamo importante per lo sviluppo economico della città”.