In provincia di Terni ci sono circa 25mila persone che sono in attesa di una prestazione sanitaria. Una situazione che resta “fortemente critica” nonostante il piano di rientro varato dalla Regione. Lo hanno rimarcato Cgil e Federconsumatori di Terni, che oggi, nel corso di una conferenza stampa, hanno lanciato la nuova campagna “Stop alle liste d’attesa, la salute non può attendere”, promossa dall’associazione e dal sindacato per informare e tutelare i cittadini sul loro diritto a ricevere le prestazioni di cui necessitano entro i tempi appropriati previsti dalla legge.

“Tempi che spesso non sono conosciuti dai cittadini – ha sottolineato Franco Todaro, presidente della Federconsumatori di Terni – ma che sono fissati per legge e devono essere rispettati: 72 ore per la classe “urgente”, 10 giorni per la “breve”, 30 per le visite, 60 per gli accertamenti diagnostici in classe “differibile” e 120 giorni per la classe “programmabile”. Purtroppo, come verifichiamo quotidianamente dalle persone che si rivolgono ai nostri uffici – ha sottolineato Todaro – questi termini molto spesso vengono superati e, in più, le persone vengono mandate in ogni parte della regione, a centinaia di chilometri di distanza”. L’iniziativa è dunque volta a raccogliere in modo sistematico segnalazioni di disservizi e disagi da parte dei cittadini utenti.

“Si svilupperà su tutto il territorio provinciale grazie alla diffusione capillare degli sportelli della Federconsumatori e delle sedi sindacali della Cgil e dello Spi – ha spiegto Claudio Cipolla, segretario generale della Cgil – dando così sostanza alle denunce che come sindacato lanciamo da tempo rispetto all’indebolimento in atto della nostra sanità pubblica, che spinge sempre di più, chi può permetterselo, a rivolgersi alla sanità privata, ma tanti altri anche a rinunciare alle cure”. C’è anche un indirizzo email predisposto da Federconsumatori a livello nazionale al quale è possibile inviare segnalazioni: stoplistediattesa@federconsumatori.it.

All’azione di monitoraggio, che da settembre vedrà Cgil e Federconsumatori impegnate anche nella predisposizione di banchetti per la raccolta delle segnalazioni, seguirà poi una nuova fase della vertenza nei confronti del governo nazionale e della Regione. “Invitiamo le cittadine e i cittadini a denunciare i disservizi, i ritardi e le mancanze del sistema – ha concluso Cipolla – per dare forza a una rivendicazione collettiva in difesa del diritto fondamentale alla salute e ad una sanità pubblica e universale sancito dall’articolo 32 della nostra Costituzione, con l’obiettivo di rafforzare la nostra vertenza sanità a livello locale che chiede un cambio di rotta rispetto alle scelte politiche in tema di prevenzione, cura e riabilitazione, investendo nel territorio, nelle infrastrutture e sul personale sanitario”.