E’ appena terminata la visita ‘a sorpresa’ nel carcere di Capanne a Perugia da parte del Segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Donato CAPECE, accompagnato dal vice Gianni DE BLASIS, dai quadri sindacali umbri guidati dal segretario nazionale Fabrizio BONINO e del vice segretario regionale Jonny BOCCHINI.

“La Casa circondariale di Perugia ospita 342 detenuti. Mancano 57 unità di Polizia Penitenziaria al Reparto, sottorganico e composto da personale particolarmente anziano. Da questo dato si evince che la programmazione del servizio è basata sui livelli minimi e l’accorpamento dei posti di servizio è oramai divenuto una “regola ordinaria”. Il carcere di Capanne, anche per la presenza di detenuti ad Alta sicurezza, e per la grave carenza di organico merita la giusta attenzione da parte dei vertici dell’Amministrazione penitenziaria: qui servono Agenti giovani di età che possano raccogliere l’esperienza dei più anziani che continuano a stare in prima linea fino a pochi mesi prima di andate in pensione”, denunciano Capece e Bonino.

Il SAPPE torna “a chiedere pubblicamente che chi di dovere tenga in considerazione le criticità dei penitenziari umbri che evidentemente non sono più in condizione di gestire le troppe tipologie di detenuti, spesso mandati qui dal Provveditorato regionale di Firenze, con una presenza di soggetti dalla personalità particolarmente violenta, senza alcuna possibilità di diversa collocazione all’interno della Regione”. Rincara la dose Bonino: “Non a caso, buona parte dei gravi eventi critici violenti che accadono vedono protagonisti proprio detenuti assegnati da Firenze. Insomma, l’Umbria e le sue carceri sono diventate la discarica sociale della Toscana. Questo è inaccettabile! E siamo sconcertati dall’assenza di provvedimenti in merito contro chi si rende responsabile di queste inaccettabili violenze, determinando quasi un effetto emulazione per gli altri ristretti violenti. Aggressioni, colluttazioni, ferimenti contro il personale, così come le risse ed i tentati suicidi, sono purtroppo all’ordine del giorno”.

“Il carcere di Capanne regge solamente grazie ai poliziotti in servizio, che sono pure significativamente sotto organico, che fanno fronte alle inadempienze ed alle gravi colpe dell’Amministrazione Penitenziaria!”, conclude il segretario generale del SAPPE che annuncia: “Oggi stesso chiederò al Capo del DAP Russo ed al Dirigente del Personale Parisi di aprire un tavolo di confronto sulle criticità di Perugia e dell’Umbria tutta perché la situazione è inaccettabile e intollerabile!”.