Arresti domiciliari per il collaboratore di una farmacia di Foligno accusato di avere più volte simulato l’accertamento della positività al Covid-19 di alcuni clienti o di loro familiari e di avere inviato all’autorità sanitaria falsa documentazione attestante l’esito positivo del test antigienico.
Questo – secondo la procura di Spoleto – in cambio di “modeste” somme di denaro. Nessuna delle persone sottoposte al finto test era vaccinata e gli inquirenti ritengono che scopo del falso referto di positività era quindi quello di ottenere indebitamente un altrettanto falso Green pass al termine del periodo minimo di isolamento.
A carico dell’uomo è stata eseguita questa mattina una misura cautelare disposta dal gip di Spoleto. Corruzione e falsità in documenti informatici pubblici con efficacia probatoria i reati contestati. Il collaboratore della farmacia è accusato di avere più volte simulato l’accertamento della positività al Covid, riferisce la procura di Spoleto guidata da Alessandro Cannevale.
Oltre all’arrestato, sono attualmente sottoposte a indagini nove persone, ritenute corruttori e concorrenti nelle singole falsità. Sono in corso ulteriori accertamenti per chiarire i canali di comunicazione che consentivano quello che gli inquirenti considerano l’incontro fra domanda e offerta corruttiva.
La Procura sottolinea che totalmente estranei ai fatti sono risultati i responsabili e gli altri dipendenti della farmacia. La direzione ha anzi collaborato fattivamente con la polizia giudiziaria. Per gli inquirenti la richiesta di un corrispettivo non elevato – da 70 a 100 auro a persona, per quanto fin qui accertato – può ampliare, come in ogni ipotesi di corruzione, la platea dei potenziali corruttori.
I magistrati sottolineano che condotte quali quelle contestate agli indagati non provocano solo l’accesso di persone non vaccinate e non immunizzate a luoghi riservati ai possessori di Green pass, ma anche l’alterazione dei dati statistici sulla base dei quali le autorità sanitarie stabiliscono la portata e la durata di misure restrittive della circolazione di tutti i cittadini”.
Le indagini, partite nel gennaio scorso e consistite in complesse attività di controllo, verifica documentale, acquisizione di informazioni, sono state condotte dai carabinieri della stazione di Valfabbrica e del Norm della Compagnia di Assisi.