Il sindaco Leonardo Latini ha partecipato stamattina alla cerimonia organizzata dal Comune di Terni per il Giorno del Ricordo in memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, insieme al prefetto Sensi, al questore Failla e al vescovo Soddu, alle autorità civili e militari, ai rappresentanti delle Forze dell’Ordine e delle associazioni combattentistiche e d’arma.

La cerimonia si è tenuta per la prima volta in uno spazio più ampio, all’incrocio tra via Vittime delle Foibe e corso del Popolo, in prossimità dell’obelisco “Lancia di Luce”. Qui è stata scoperta una targa che ricorda il significato del 10 febbraio, “Giorno del Ricordo”, dove sono state deposte le corone, in memoria degli italiani d’Istria e Dalmazia trucidati e di quanti furono costretti all’esilio.

 

Il sindaco Latini ha parlato del 10 febbraio come di “un giorno particolarmente drammatico nella memoria nazionale”. “Una ricorrenza – ha aggiunto – che fa luce su vicende che il presidente Mattarella definì come una pagina strappata dai libri di storia per troppo tempo”. “Tragedie come queste dell’Istria e della Dalmazia dove venne posta in essere una vera e propria pulizia etnica nei confronti degli italiani, devono restare nella memoria collettiva e diventare sempre di più patrimonio di tutti, dell’intera comunità nazionale a monito contro la barbarie della guerra e dell’odio etnico”.

Sempre in mattinata il sindaco Latini ha partecipato alla cerimonia organizzata nel parco della Passeggiata dalla Polizia di Stato di Terni per ricordare l’ultimo Questore di Fiume, Giovanni Palatucci, morto nel campo di concentramento di Dachau, il 10 febbraio 1945, riconosciuto “Giusto fra le Nazioni”, Medaglia d’Oro al Merito Civile, perché, opponendosi alle leggi razziali, sacrificò la propria vita per salvare migliaia di ebrei dalla deportazione.

Il sindaco Latini è intervenuto per ricordare la figura di Palatucci sottolineando “quanto sia importante, specie per chi riveste ruoli istituzionali, avere a modello persone, come il questore Palatucci, che hanno sacrificato la vita per gli altri nel nome della giustizia e della difesa dei diritti umani”.

 

A Terni un parco a Norma Cossetto, Lega: “Un atto doveroso che unisce tutti nel ricordo”

“In occasione del Giorno del ricordo, momento istituzionale in cui vengono commemorati i massacri delle foibe e l’esodo giuliano-dalmata, due delle pagine più nere della nostra storia, la prima commissione consigliare di Palazzo Spada, all’unanimità, ha approvato un atto che impegna la giunta comunale di Terni ad intitolare un parco a Norma Cossetto, simbolo e testimone diretta di questa immane tragedia”.

Così la nota del gruppo consiliare della Lega Terni.

“L’approvazione del documento – dichiarano i leghisti – presentato dal gruppo della Lega, a prima firma Maggiora, e poi trasformato in atto della 1° commissione, da il via all’iter per questo doveroso omaggio ad una giovane donna italiana barbaramente infoibata in nome di ciò che, solo la follia umana, può chiamare ideologia.

Il tutto arriva in una data simbolica, che serve a riportare alla memoria queste atrocità di cui sono state vittime moltissimi nostro connazionali.

Norma Cossetto è considerata l’emblema di queste persecuzioni. Era una studentessa italiana, istriana, che dopo essere stata arrestata, con l’unica accusa di non essere partigiana, è stata violentata più volte dai suoi carcerieri, poi torturata ed infine infoibata: barbarie che ci fanno rabbrividire ed ancora gelare il sangue nelle vene”.

“Norma Cossetto – spiegano ancora dal carroccio- che, dal Presidente della Repubblica emerito Carlo Azeglio Ciampi, è stata insignita della medaglia d’oro al merito civile alla memoria, ha ricevuto tributi in tantissime città italiane, intitolazione di vie, piazze, parchi pubblici, luoghi istituzionali, in molti casi con atti votati all’unanimità, e Terni non poteva tirarsi indietro”.

Il plauso per questa iniziativa è arrivato anche dal vicesegretario della Lega Umbria, la Sen. Valeria Alessandrini

“Faccio i complimenti al gruppo consiliare della Lega Terni per aver proposto un atto, che dà il giusto tributo a questa giovane italiana. Azioni come queste – sottolinea la senatrice Alessandrini – non hanno colore politico e dovrebbero unire tutti nella riflessione e nel ricordo. Norma era una ragazza come tante che ha avuto la sfortuna di vivere nel momento sbagliato della storia, che come sua unica colpa aveva quella di essere italiana. Ogni volta che le viene ‘donato’ uno spazio pubblico, frequentato da giovani – conclude Alessandrini – la sua vicenda torna alla memoria e la sua testimonianza aiuta a non dimenticare”.