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La Relazione 2024 evidenzia una regione relativamente sicura, ma con nuove minacce: criminalità organizzata, violenza di genere e reati digitali in crescita.

Umbria sotto la lente. La Relazione 2024 sulla Criminalità fotografa una regione che, pur mantenendo livelli di sicurezza più alti rispetto alla media nazionale, è costretta a fare i conti con nuove e insidiose forme di illegalità. Il documento, redatto dalle autorità giudiziarie umbre e dalle forze dell’ordine, mette in evidenza luci e ombre che caratterizzano il quadro della sicurezza regionale.

Calano furti e rapine, ma cresce la minaccia digitale

Il primo dato positivo è la diminuzione complessiva dei reati. Furti, rapine e scippi risultano in flessione rispetto al 2022, segno che le strategie di presidio del territorio stanno dando i loro frutti. Tuttavia, a preoccupare è il sensibile aumento dei reati informatici: truffe online, frodi bancarie e accessi abusivi a sistemi digitali sono in forte ascesa, complice l’espansione delle attività digitali e la scarsa consapevolezza degli utenti.

Criminalità organizzata, l’Umbria non è un’isola felice

La presenza della criminalità organizzata, pur non radicata in forma endemica, resta tangibile. In particolare, sono stati documentati legami con gruppi nigeriani attivi nel traffico di droga e nella tratta di esseri umani, soprattutto nel Perugino e nel Ternano. Non mancano infiltrazioni della camorra e della ‘ndrangheta, in particolare nel settore edilizio e nei subappalti.

Violenza domestica: ancora troppi casi

Sul fronte dei reati contro la persona, la violenza di genere continua a rappresentare un’emergenza. I casi di maltrattamenti in famiglia, stalking e femminicidi hanno richiesto l’intervento sempre più frequente dei centri antiviolenza e delle misure cautelari da parte delle Procure. “La tutela delle donne vittime di violenza è una priorità assoluta”, si legge nella relazione.

Sicurezza urbana e carenze strutturali

Le città umbre continuano a investire in sicurezza urbana: maggiori controlli, videosorveglianza e pattugliamenti misti hanno rafforzato la presenza dello Stato sul territorio. Tuttavia, permane la carenza di risorse nei tribunali, specie nei centri minori, dove il personale giudiziario è sottodimensionato. Un problema che rallenta i tempi della giustizia e limita l’efficacia delle indagini.

Conclusioni

L’Umbria si conferma una regione con un buon livello di sicurezza, ma non immune dalle trasformazioni della criminalità. Le minacce emergenti richiedono risposte nuove e coordinate, a partire da un maggiore investimento in risorse umane e tecnologiche per la giustizia e le forze dell’ordine.