TERNI – “Apprendo con grande soddisfazione che la commissione nazionale di garanzia del Partito Democratico, con delibera approvata nella seduta di ieri, ha annullato la decisione della garanzia regionale, dichiarando inammissibile il ricorso sulla presunta irregolarità della mia elezione e legittimando gli organismi eletti a proseguire il percorso di composizione degli assetti del Pd provinciale”. Così, in una nota, il segretario del Pd provinciale di Terni Pierluigi Spinelli, che aggiunge: “Finalmente si pone un punto di chiarezza rispetto alle vicende che hanno riguardato il congresso di Terni e rispetto al rischio di strumentalizzare i percorsi democratici interni al partito; percorsi che dovrebbero essere orientati al buon senso, allo spirito di costruzione e all’unità, che servono alla buona politica e a un’azione che voglia portare utilità al territorio e alle persone.
Terni è un territorio strategico per il futuro dell’Umbria, oltre che del Partito Democratico e del Patto Avanti.
Qui c’è un partito in salute che ha voglia di fare e di partecipare; lo abbiamo dimostrato in questi mesi, nonostante gli ostruzionismi, ricomprando la sede con l’esclusivo contributo dei militanti della provincia di Terni, mobilitando al congresso una percentuale di iscritti di gran lunga superiore a quella di altri territori; organizzando una festa de l’Unità di spessore politico, che ha impegnato tutte le sensibilità che fanno la ricchezza del Partito Democratico e che rappresentano l’opportunità di un punto avanzato di elaborazione per il futuro; dando un contributo fondamentale alla manifestazione di piazza che il 4 ottobre scorso ha visto oltre duemila ternani mobilitarsi per chiedere il rispetto delle istituzioni democratiche contro una interpretazione spregiudicata e arrogante del ruolo di sindaco da parte di Bandecchi”.
“Sono convinto – dice ancora Spinelli – che in politica le idee camminano sulle gambe delle persone, ma hanno bisogno di trovare spazi di confronto liberi, autonomi e soprattutto non condizionabili da posizioni strumentali che finiscono per ingabbiare confronto e azione e per scoraggiare iscritti e militanti.
Per queste ragioni, di fronte alla rigidità con cui si continuano a opporre alla mia figura alla guida del Pd di Terni pregiudiziali che rischiano di compromettere l’attività del partito, ritengo che sia utile fare un passo in avanti nell’interesse del partito per consentire al Pd di continuare essere laboratorio di buona politica, dove ciascuno si senta libero di dare il proprio contributo secondo le proprie inclinazioni e a ciascuno sia dato lo spazio per esprimere le proprie aspirazioni.
Metto, quindi, a disposizione di questa riflessione il ruolo di segretario del Partito Democratico della provincia di Terni, consapevole che i percorsi costruiti in questi anni hanno fatto crescere un gruppo dirigente diffuso in cui non è difficile individuare figure che possano adoperarsi con impegno e autorevolezza nella direzione politica e che possano garantire il rispetto degli esiti congressuali. Lo faccio con lealtà nei confronti di una comunità politica e di un ideale di partito che mette il bene comune sopra ogni altra cosa.
Solo il condividere l’azione per il bene comune garantisce la libertà”
PERUGIA – “La commissione nazionale di garanzia ha accolto il nostro ricorso, annullando la delibera della commissione regionale: gli organismi eletti col congresso sono legittimati a proseguire il percorso di definizione degli assetti dei dem ternani e Pierluigi Spinelli è il segretario provinciale del Pd di Terni”.
“E’ evidente – segnalano da Casa Democratica – che quanto fin qui avvenuto deve porre un elemento di riflessione su come decidiamo di essere partito e di proseguire nel solco di un rinnovato impegno per un nuovo Pd. Come dimostrato fin qui, Casa Democratica è a disposizione, ostinatamente e con la convinzione che sia la strada per un partito utile all’Umbria e agli umbri, per ricercare percorsi inclusivi, di costruzione e di elaborazione politica. E’, però, del tutto evidente come sia non più rinviabile la necessità di rifuggire superficialità, rigidità e strumentalità, che rischiano di compromettere la nostra azione politica, condizionandone l’indirizzo e piegandola a logiche che non hanno niente a che fare con la nostra missione: cambiare, per migliorarla, la vita delle persone con gli strumenti, anche di governo, che abbiamo a disposizione”.
