
Si è svolto questa mattina negli uffici della Regione a Terni un intenso confronto sulla situazione della Acciai Speciali Terni tra l’assessore Politiche per la competitività e crescita del sistema economico produttivo regionale, Francesco De Rebotti, i rappresentanti dei lavoratori della AST, il sindaco di Terni Stefano Bandecchi, l’assessore allo sviluppo economico e rapporti con le organizzazioni sindacali del Comune di Terni, Sergio Cardinali, e il presidente della Provincia di Terni Francesco Maria Ferranti.
Ai rappresentanti sindacali dei lavoratori della Acciai Speciali Terni che hanno illustrato all’assessore De Rebotti e al sindaco Bandecchi la loro preoccupazione per una situazione che dopo tre anni di tavoli di confronto in sede ministeriale non ha ancora raggiunto la definizione dell’Accordo di Programma richiesto dall’azienda, l’assessore Francesco De Rebotti ha delineato quella che sarà la strategia della giunta regionale e i prossimi passi che dovranno portare ad “una ormai necessaria rapida definizione dell’Accordo di Programma”.
“Come Regione Umbria – ha detto l’assessore De Rebotti – chiederemo che vengano condivisi con le istituzioni, al più presto, i contenuti dell’Accordo di Programma, oggetto di una valutazione tra azienda, MIMIT e MASE che dura da troppo tempo e che ha visto alternarsi al tavolo vari governi, amministrazioni comunali e regionali. I contenuti vanno partecipati anche alla comunità dei lavoratori dell’azienda e a quella territoriale e regionale. Entro fine mese, quindi, come garantito dal Ministro Adolfo Urso nell’ultimo incontro al MIMIT, l’Accordo di Programma, che dovrà contemplare e contenere anche le scelte strategiche assunte dalla Regione per ciò che attiene l’abbassamento dei costi dell’energia, a partire dal 2029, e quelle del Comune di Terni per quanto attiene la discarica, dovrà essere inderogabilmente siglato”.
Al termine dell’incontro, durante il quale i sindacati hanno ripercorso i passaggi cruciali degli ultimi tre anni delle relazioni industriali intercorse con la proprietà Arvedi, l’assessore De Rebotti ha garantito il “massimo dell’impegno per arrivare ad un risultato che deve necessariamente tutelare i livelli occupazionali e la prospettiva industriale di una azienda che rappresenta il locomotore dell’economia del territorio del ternano e dell’intera regione, il tutto nel rispetto della scadenza del 28 di febbraio già da tempo concordata, prefigurando un impegno da parte di tutte le istituzioni per l’elaborazione di un nuovo patto di territorio che contempli l’ambito energetico, ambientale, sociale e contestualmente tratteggi un nuovo modello di sviluppo industriale per l’intera area territoriale in moda da vincere la sfida della transizione”.
Vicenda Ast, Bandecchi: “A Terni c’è un problema sociale gravissimo, potrebbe scoppiare un bel bordello”
Provincia Terni, Arvedi-Ast, Ferranti: “fondamentale la firma dell’Accordo di Programma”
“E’ stato un incontro importante che ha evidenziato l’unità di tutte le parti, sia istituzionali che sindacali, coese, al di là delle differenze politiche, sull’importanza strategica di Ast e sulla volontà di non accettare un’eventuale mancata firma dell’Accordo di Programma i cui ritardi suscitano preoccupazione”.
Lo dichiara il Presidente Francesco Maria Ferranti che ha partecipato stamattina nella sede ternana della Regione all’incontro fra Regione, istituzioni e sindacati alla presenza dell’assessore regionale allo sviluppo Francesco De Rebotti, del Sindaco di Terni Stefano Bandecchi, dell’assessore comunale di Terni allo sviluppo Sergio Cardinali e dei responsabili sindacali.
“Si è ribadita – dice il Presidente – la priorità che, a prescindere dalla questione dei costi energetici, l’Accordo di Programma venga firmato entro la fine di febbraio e ne venga reso noto il contenuto. In caso contrario si è convenuto sulla possibilità di forme di composta mobilitazione per ribadire la compattezza di questo territorio così come già avvenuto in passato.
Positiva – aggiunge – è stata inoltre la coesione nel chiedere l’attuazione di alcuni punti strategici. Il mantenimento di un profilo internazionale del sito produttivo ternano, l’attuazione degli investimenti anche ambientali con la messa in sicurezza della discarica, per la quale c’è già un documento azienda-Comune di Terni, e misure su Prisciano, il potenziamento delle infrastrutture territoriali e la valorizzazione, a parità di costi, delle aziende dell’indotto locale. Condivisione inoltre su livelli occupazionali e produttivi con il mantenimento dei due forni e sulla strategicità di Ast a livello nazionale e internazionale”.
Comunicato delle Segreterie territoriali di FIM-FIOM-UILM-FISMIC-UGL
Questa mattina le Segreterie territoriali di FIM-FIOM-UILM-FISMIC-UGL di Terni hanno incontrato, dopo una richiesta inoltrata, per la Regione dell’Umbria L’Assessore allo sviluppo economico Francesco De Rebotti, per il Comune di Terni il Sindaco Stefano Bandecchi e l’assessore Sergio Cardinali e per la Provincia di Terni il Presidente Francesco Ferranti.
Come organizzazioni sindacali abbiamo registrato la necessità di un primo chiarimento tra i livelli istituzionali che hanno generato poca chiarezza in termini di ambientalizzazione dello stabilimento e sui costi energetici in riferimento all’accordo di programma.
Da parte sindacale abbiamo ribadito, come annunciato a S.E. Il Prefetto di Terni, che non riconosciamo ulteriori slittamenti delle date annunciate dal Ministro Adolfo Urso che ha individuato per la fine di febbraio 2025 l’iter per la sottoscrizione dell’accordo di programma. Abbiamo chiesto, inoltre, di conoscere il contenuto dell’accordo di programma per come ci è stato annunciato in questi tre anni con il dettaglio del piano industriale, ambientale e sociale.
L’assessore De Rebotti ci ha comunicato che non conosce il contenuto dell’accordo di programma e che negli uffici non risultano atti amministrativi che lo riguardano. Da parte della Regione ci sono possibili soluzioni che accompagnano il percorso fino al 2029 e che il Governo sta lavorando sulla proposta che l’azienda ha avanzato in termini di costi energetici. Da interlocuzioni istituzionali si evince anche che i possibili finanziamenti pubblici possono essere rivisti sia nella misura che negli strumenti, cosa che avevamo percepito anche nella riunione al MIMIT del 09 ottobre 2024, nonostante smentito da tutti gli attori in quella sede.
Il Sindaco di Terni, invece, ha annunciato che l’accordo di programma lo ha discusso appena trovata la soluzione sulla discarica che inizialmente precludeva il percorso e che altri dettagli non sono potuti essere discussi per espressa volontà dell’azienda. Stefano Bandecchi ha anche annunciato che nell’accordo sulla discarica è previsto un aumento dei livelli occupazionali e che sarà esigibile solo se si sottoscrive l’accordo di programma nel suo complesso. Su Nostra sollecitazione il Sindaco e l’assessore comunale si sono impegnati a fornirci il testo dell’accordo già sottoscritto.
Nonostante la confusione e le contraddizioni si è arrivati ad una sintesi condivisa nelle quale tutte le istituzioni si sono impegnate a fare chiarezza sui tempi e sui contenuti dell’accordo di programma.
FIM-FIOM-UILM-FISMIC-UGL hanno richiamato per l’ennesima volta tutte le istituzioni alla massima condivisione e responsabilità nel bene comune e a difesa dei livelli occupazionali, della strategicità e sviluppo del sito industriale nei mercati globali.
Per tutti questi motivi rilanciamo la totale ripresa dello stato di agitazione, anche in ragione della posizione espressa dall’azienda sulla possibilità di non mantenere i livelli occupazionali, questa è una condizione che ci trova totalmente contrari. Non è possibile che dopo tre anni questo stato di indeterminatezza possa essere scaricato di nuovo sui lavoratori, che al netto degli investimenti fatti, oggi comunque subiscono una riduzione dei costi che impatta sull’organizzazione del lavoro dei diretti e dell’indotto.
Nei prossimi giorni richiameremo i parlamentari nazionali eletti in Umbria e i parlamentari europei per verificare anche da questo punto di vista lo stato dell’arte, intanto, se non ci sarà una accelerazione positiva dei contenuti sopra descritti, come prima mobilitazione annunciamo un pacchetto di otto ore di sciopero da programmare entro il mese di marzo.
Cgil-Cisl-Uil: L’accordo di programma deve essere ricompreso dentro un nuovo patto di territorio”
CGIL-CISL-UIL di Terni hanno partecipato in data odierna all’incontro, convocato dalla Regione su richiesta delle Organizzazioni Sindacali di categoria, in merito alla necessità di chiarire lo stato di avanzamento dell’Accordo di Programma per Arvedi Acciai Speciali Terni.
CGIL-CISL-UIL di Terni condividendo quanto espresso e sollecitato dalle organizzazioni metalmeccaniche, confermano tutto il proprio supporto, alle stesse, nella delicata discussione che riguarda il sito AST sia in termini di prospettiva di sviluppo che occupazionale.
Come Cgil Cisl Uil riteniamo che se da una parte l’Accordo di programma rappresenta una occasione da non dissipare, dall’altra è anche un’occasione per rivitalizzare quelle Relazioni industriali che hanno fatto di Terni un punto di riferimento per la manifattura e il sindacato.
Relativamente all’accordo di programma, abbiamo ribadito che la legittima richiesta del gruppo Arvedi effettuata nei confronti del Governo, relativa al supporto degli strumenti di finanza pubblica al piano di investimento privato, va portata velocemente a conclusione, verificando e esplicitando una volta per tutte i contenuti, facendo assumere agli attori istituzionali e aziendali la responsabilità della firma o non firma per chiudere questo lungo periodo di indeterminatezza e transizione.
L’esito della discussione sull’accordo di programma non può inficiare comunque la necessità e l’urgenza di approfondire e condividere un piano industriale, che garantisca al sito di Terni la capacità di rimanere un player internazionale e soprattutto per il valore che AST rappresenta nell’economia territoriale, regionale, nazionale ed europea.
CGIL-CISL-UIL hanno così avvalorato la necessità di discutere e certificare in sede di Governo il Piano Industriale di AST, come sempre fatto nella storia delle relazioni sindacali ternane, al fine di avere certezze sugli impegni che l’attuale Proprietà intende assumere
- per garantire la strategicità delle produzioni di acciai speciali;
- per gli investimenti per un piano di sviluppo commerciale, di processo e di prodotti;
- per le risorse per un piano ambientale;
- per un piano sociale rivolto all’occupazione dei diretti, operai impiegati e quadri, e dell’indotto.
Cgil Cisl Uil ritengono Arvedi Ast un global player in grado di elaborare un Piano industriale rivolto anche al mercato internazionale, in grado di garantire, potenziandoli ulteriormente, gli standard in materia di qualità del lavoro e rispetto dell’ambiente.
CGIL-CISL-UIL infine hanno evidenziato, come sollecitato da tempo e purtroppo inascoltati, che un eventuale Accordo di programma per AST debba essere ricompreso dentro un nuovo Patto di Territorio capace di “rigenerare” gli strumenti e i riconoscimenti già presenti, implementarli con i nuovi, cogliendo le sfide europee legate alla sostenibilità ambientale economica, sociale. Dobbiamo lavorare attorno ad uno strumento più inclusivo, capace di immaginare una città sostenibile in grado di fermare il declino.
Insomma ragionare di un nuovo Patto di Territorio per il comprensorio all’interno di un nuovo modello di sviluppo, rappresenta la capacità di individuare un orizzonte ed un progetto territoriale capace di capitalizzare le tante risorse disponibili, accrescere fattori localizzativi e competitivi, per uno sviluppo complessivo di tutto il sistema territoriale aumentandone l’attrattività, generando nuova e buona occupazione e migliorando complessivamente la qualità della vita delle cittadine e dei cittadini.