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Ricordate quando in consiglio regionale protestai per la mancanza di risposte? Alcuni dissero che stavo esagerando, oggi i fatti dimostrano che avevamo ragione.

E’ quanto scrive l’assessore regionale all’ambiente Thomas de Luca in un post su Facebook.

Sin dalla scorsa legislatura – prosegue – abbiamo portato all’attenzione della comunità regionale la questione degli inquinanti emergenti nelle acque potabili, in primo luogo i PFAS.

Un argomento che aveva visto la totale inerzia da parte della politica nonostante lo studio pubblicato da ARPA Umbria nel 2022 sulle acque superficiali. Inerzia nonostante la prospettiva dell’ingresso nella normativa nazionale di un limite di legge estremamente più restrittivo dal 1° gennaio 2026.

Oggi all’inizio della legislatura siamo costretti a prendere atto con la massima responsabilità e serietà dei risultati dall’indagine di Greenpeace, a cui chiederemo quanto prima possibile un incontro per approfondire metodologie e risultanze dell’indagine. Seppur è bene sottolineare i valori al momento oggi comunicati, risultano essere al di sotto del limite di potabilità vigente e di quello futuro, riteniamo assolutamente prioritaria una presa in carico strutturale della problematica.

Per questo motivo, ho convocato una riunione urgente per domani, giovedì 23 gennaio, che vedrà la partecipazione delle direzioni regionali competenti, Auri, gestori idrici, Arpa e Usl. L’obiettivo di questo incontro è valutare ogni possibile azione mirata a ridurre il rischio e ad affrontare la tematica con un’ottica di sicurezza futura. Le azioni che verranno valutate riguarderanno sia l’approvvigionamento idrico sia la sicurezza dei cittadini, elementi che consideriamo prioritari.

Lavoreremo con impegno e trasparenza – conclude il suo posto De Luca – per garantire la salute e il benessere della comunità.