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Si è chiuso il tavolo tecnico per l’individuazione del sito per la nuova stazione ad alta velocità denominata MedioEtruria istituito con il protocollo dei due governatori Giani e Tesei. L’obiettivo che, non è stato neppure lontamente raggiunto, era quello di realizzare una nuova stazione che desse all’Umbria la possibilità di rompere l’isolamento atavico che l’ha fin qui isolata. E’ stata infatti individuata con enorme sorpresa la località di Creti, posizionata a metà tra Siena ed Arezzo. Una scelta che rappresenta la penalizzazione definitiva di tutta l’Umbria centro-meridionale e non aiuta minimamente la provincia di Perugia. Basti pensare che da Perugia per raggiungere la futura stazione sarà necessario percorrere oltre 60 km di strade totalmente inadeguate per un’ora di auto! Se Perugia non avrà reali benefici, lasciamo proprio stare il resto dell’Umbria con distanze improponibili (basti pensare che Terni si trova a 150 km da questa zona).

Quale è stata la logica di scegliere un sito nel nulla della Chiana, dove non arriva nessuna ferrovia di scambio che quindi di fatto taglia fuori tutta la Regione Umbria? Quanto costerà questo scempio alla Regione? E adesso oltretutto occorrono strade, parcheggi, collegamenti per permettere il raggiungimento di questa località. Della serie nuove spese, nuovi soldi, nuove tasse, per trasformare una cattedrale del deserto in una stazione che sarà utile ad un piccolo bacino di utenza. Senza contare che con una nuova stazione di alta velocità, potrebbero esserci depotenziamenti delle linee esistenti, tornando quindi indietro di decenni, quando per prendere i “treni buoni” bisognava fare un’ora di automobile. La Tesei ha avallato questa scelta che sarà pagata con i soldi di tutti i contribuenti umbri, tagliando fuori la quasi totalità della Regione e soprattutto senza realmente tenere conto delle necessità dei cittadini. Chi ha partecipato ai tavoli di confronto? Sono stati ascoltati i cittadini, i sindaci o le associazioni? Questo è il modo di fare politica da parte di chi si siede ad un tavolo perseguendo gli “interessi di pochi”, questo è il modo di prendere decisioni senza confronto, senza concertazione, con scelte dettate da interessi più alti. NOI di Alternativa Popolare siamo abituati ad avere un unico interlocutore: il popolo, coloro che poi dovranno usufruire di servizi, coloro che poi pagheranno le nostre scelte, coloro che sono sempre sovrani.

Peccato che la Tesei si è dimenticata completamente di loro, di chi quattro anni fa gli ha dato fiducia per perseguire gli interessi della Regione. E che oggi si accorge di come l’inadeguatezza di chi li rappresenta si riperquote inevenitabilmente sul vivere quotidiano, sui trasporti, sulla sanità, sugli investimenti. Ecco come vengono spesi i nostri soldi. Ma per favore non chiamatela “alta velocità umbra”, è una presa in giro per tutti i cittadini che dovranno contribuire economicamente in modo importante, ad un nodo ferroviario di alta velocità utile forse ad una zona della Toscana e a qualche “umbro fortunato” che vive nelle campagne di confine…

Il coordinatore Regionale – Umbria
Alternativa Popolare
Avv. Riccardo Corridore