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In Umbria è stato impossibile per due settimane prenotare una visita dermatologica con prescrizione urgente, ovvero a dieci giorni, da parte del medico di famiglia. La segnalazione ricevuta, purtroppo non la prima in questo senso, è quella di una cittadina umbra che si è trovata a gestire con grande difficoltà una situazione delicatissima riguardo una patologia potenzialmente mortale come il tumore della pelle. Di questa mattina l’ennesima porta in faccia ricevuta al CUP tra la desolazione dell’operatore. La misura è colma, siamo di fronte a situazioni drammatiche di persone che non hanno scelta e non si rivolgono al privato semplicemente perché non possono farlo. Può dirsi civile una Regione che costringe le persone a decidere se mangiare o curarsi? Vogliamo capire il motivo per cui esami come questo risultano imprenotabili al CUP ma allo stesso tempo hanno un’indice di soddisfazione del 61% sulla piattaforma online della Regione Umbria per “Monitoraggio dei tempi di attesa”. E per questo depositeremo nelle prossime ore un’interrogazione urgente su questo caso. La Società Italiana di Dermatologia sulla base delle linee guida internazionali ha identificato l’arco temporale massimo di “30 giorni fra il sospetto di melanoma e la prima visita specialistica dermatologica”. A questi, in caso di diagnosi, vanno aggiunti i tempi per la biopsia e quelli fisiologici per l’esame istologico. Far aspettare mesi le persone davanti a sintomatologie evidenti riscontrate dal medico di famiglia vuol dire restringere l’aspettativa di vita. Tempistiche che fanno la differenza tra la vita e la morte. In una Regione che non fa alcun tipo di screening del melanoma, ma che lascia tutto in mano al privato tali ritardi sono semplicemente inaccettabili.

Thomas De Luca – consigliere regionale Movimento 5 Stelle Umbria