Piuttosto che inventarsi il nulla per stare sempre in scena, il sindaco Bandecchi si preoccupi di informare in maniera trasparente i cittadini su:
1) Percentuale della raccolta differenziata suddivisa per macro aree della città
2) Quantità e qualità di ogni tipologia di rifiuto
3) Percentuale di riciclo sul totale dei rifiuti e ricavi della vendita delle materie prime recuperate
4) Costi per il trattamento e lo smaltimento per ogni tipologia di rifiuto
5) Come e quanto incidono costi e ricavi della gestione del ciclo dei rifiuti sul calcolo della tariffa
Grazie all’introduzione del sistema di raccolta porta a porta nel 2015 il sub-ambito 4 di cui Terni fa parte è passato in un solo anno dall’essere il peggiore ambito territoriale dell’Umbria a quello più virtuoso, portando la raccolta differenziata dal 40% al 72,3% in pochi mesi. L’aumento della differenziata grazie al porta a porta ha portato nelle casse dei comuni e dei gestori umbri ben 22 milioni di euro solo nel triennio 2018-2020 che dovrebbero essere serviti per abbattere la tariffa per i cittadini. Dato certificato dalla Regione e ricavato a seguito di interrogazione regionale del consigliere del M5S Thomas De Luca.
Grazie all’aumento della differenziata e all’introduzione del porta a porta, i conferimenti in discarica in Umbria nell’ultimo decennio si sono quasi dimezzati. Al contrario, una gestione del ciclo dei rifiuti con aumento dell’indifferenziato favorirebbe l’avanzare del progetto di un grande polo di incenerimento, già presente a Terni con due impianti, e la produzione dei CSS utili per i cementifici (grandi inquinatori) da cui Acea può trarre ulteriori profitti e una posizione di potere sulle istituzioni dell’Umbria. Se diminuisce la differenziata, aumentano le materie per i CSS e il ciclo dei rifiuti si chiude bruciando queste materie nei cementifici. Così aumentano i ricavi delle multinazionali e diminuiscono quelle dei comuni e degli enti pubblici.
Infine aumenteranno inquinamento e gas serra, un combinato disposto contro l’ambiente e la salute dei cittadini. Questo è esattamente quello che vuole Acea, che gestisce una discarica, un inceneritore e diversi impianti di trattamento e trae vantaggio economico dal calo della differenziata. Come Polo Alternativo intendiamo rilanciare, con la presentazione di un apposito atto di indirizzo, quello che già abbiamo proposto nel nostro programma elettorale: lavorare per un progetto di nuovo insediamento produttivo di impianti per il massimo recupero di materia da rifiuti differenziati, alternativo alla politica delle discariche e dell’incenerimento che porta utili e profitti solo alle grandi multiutility affamate di ricavi da presentare ai loro azionisti.
Polo Alternativo (M5S Terni e Lista Bella Ciao)