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De Luca (M5S): “l’insostenibile leggerezza del dibattito sul disastro ambientale di Terni”

Posted By Redazione Galileo On 14 luglio 2023 @ 15:33 In Politica

“Sono impietrito. Il dibattito pubblico sul disastro ambientale della Conca ternana è sconcertante per l’assoluta facilità con cui vengono sparate fake news e affermazioni senza alcuna base scientifica. Ancor più agghiacciante è come politici e giornalisti non tengano minimamente conto come dietro le parole tumori, bambini, malformazioni ci sia il dolore della gente. Una famiglia spezzata, un progetto di vita che non c’è più, un’onda di piena che sconvolge la vita e passa portando via tutto quello che c’era prima. Tutto è spettacolo anzi avanspettacolo”. Lo dichiara il consigliere regionale Thomas De Luca (M5S) spiegando che “da una parte i negazionisti che occultano, minacciano, mistificano. Dall’altra gli spacconi che sparano a caso, sostengono fake news che una volta smentite per la loro paradossale inesattezza rinforzano le tesi dei negazionisti e spostano l’opinione pubblica verso di loro”.

“Ho ascoltato – aggiunge De Luca – le parole del Sindaco. In Consiglio comunale ha affermato che ‘abbiamo statisticamente il doppio di tumori negli adulti ed il triplo nella fascia dell’infanzia’. Una cifra totalmente sbagliata. La Quinta edizione del rapporto S.E.N.T.I.E.R.I. dell’Istituto superiore di Sanità mette nero su bianco la presenza di un eccesso di tumori nella fascia d’età pediatrico-adolescenziale 0-24 del +36%. Una cifra agghiacciante. Una cifra che certifica tutta la colpevole inattività delle istituzioni. Una cifra che però non è il +300%. La conseguenza? Un dato assolutamente sconvolgente viene eclissato da una sparata che cancella l’attendibilità anche di quello vero. Ed ecco che le parole dei minimizzatori vengono coperte da un’aura di ragionevolezza, dal bilanciamento del torto. Un’ex consigliere della Lega, medico, commenta ‘La ricerca Sentieri, né il registro tumori né altre ricerche Asl effettuate nel passato possono dare una risposta definitiva. Forse i dati dello studio ‘Neo Conca’, se fossero stati portati a termine, avrebbero e ripeto forse, dato elementi maggiori. Va effettuato uno studio scientifico degno di questo nome per poter riprendere una discussione seria sull’argomento’. Che cosa possiamo rispondere di fronte a chi definisce non degno di scientificità lo studio S.E.N.T.I.E.R.I.? Gli studi epidemiologici descrittivi e il registro tumori attestano la presenza di un eccesso di morbilità, mortalità o di ospedalizzazioni e sono gli unici studi scientifici attendibili. Uno studio è degno quando viene validato dalla comunità scientifica dopo essere stato pubblicato su una rivista accreditata. La letteratura scientifica ci dice che l’esposizione ad alcune sostanze classificate come cancerogene, mutagene, interferenti endocrini ha un impatto sulla salute. Che il cromo esavalente, il PCB, la diossina e il nichel causino patologie non è una teoria ma è una consolidata verità scientifica. Cosa serve alla politica per avere le basi per un dibattito serio? Cosa serve alla politica per intervenire nella riduzione dei fattori di esposizione a queste sostanze e quindi diminuire il rischio che nei cittadini esposti insorgano delle patologie?”.

“All’ex consigliere della Lega – prosegue Thomas De Luca – non basta questo. Non basta sapere che c’è un eccesso impressionante di diverse patologie attestato da studi scientifici validati dalla comunità scientifica mondiale. Non basta sapere che ci sono livelli di inquinanti superiori ai limiti e ai valori obiettivo previsti dalla legge per la tutela della salute umana e che questi inquinanti sono marker di matrici industriali in quanto prodotti esclusivamente da tali processi produttivi per intervenire con politiche di ambientalizzazione. Lui vuole il nesso causale. Vuole uno studio eziologico che accerti che quello specifico caso di tumore sia stato causato da quella specifica attività industriale.

Allora perché non lo ha fatto? Perché 11 anni dopo dalla prima edizione dello studio S.E.N.T.I.E.R.I., 5 anni dopo la Quinta edizione e la diffusione dei dati sull’età pediatrica coincisi con 5 anni di amministrazione Latini (di cui è stato membro), 4 anni di amministrazione regionale con l’assessorato alla Aanità ricoperto proprio da un autorevole esponente della Lega lo studio non è stato svolto? Perché con 100mila euro disponibili da oltre 5 anni, raddoppiati a 200mila sei mesi fa grazie al M5S, lo studio eziologico non è ancora in piedi? Qui ci ricolleghiamo all’editoriale satirico in prima pagina su Il Messaggero dal titolo ‘Le Foglie’ che oggi afferma in contrapposizione alle parole di Bandecchi ‘Terni è la città più inquinata d’Italia e che c’è un tasso di tumori e malformazioni allarmante’ che ‘ASL e ARPA vigilano in modo pervasivo’. Nuovamente di fronte alla sparata di Bandecchi che restituisce una realtà totalmente falsa si ripresenta lo stesso schema. Terni non è la città più inquinata d’Italia ma è sicuramente una delle città più inquinate d’Italia. Soprattutto ma di che tipo di inquinamento stiamo parlando? Se parliamo di cromo sicuramente sì, secondo il ‘Rapporto Mal’aria industriale’ di Legambiente del 2012. Stessa cosa se parliamo di policlorobifenili (PCB) visti i dati del Registro Europeo delle Emissioni che ci ponevano secondi sul podio europeo. Assolutamente no se parliamo in termini assoluti di Pm10 o Pm 2,5 visti i livelli molto più alti di altre città italiane. Il tasso di tumori è allarmante? Assolutamente sì, ce lo dicono i dati per i tumori in età pediatrica, per il tumore al cervello nei lavoratori degli impianti siderurgici e per il tumore alla mammella nelle donne. Il tasso di malformazioni? Non ci sono dati disponibili pubblicati per poter fare un’affermazione simile. La situazione è accettabile per un cittadino residente? Assolutamente no ma grazie alla sparata di Bandecchi facilmente smentita è possibile far passare un altro messaggio ovvero che tutto sia certificato come salubre dagli organi di controllo. L’ARPA vigila in maniera pervasiva? L’ARPA fa il proprio lavoro e fa quello che gli viene richiesto. Potrebbe fare molto di più ampliando l’attività di monitoraggio sulla base degli studi dell’Università La Sapienza, potrebbe riattivare l’attività di studio sul cromo esavalente in aria promosso dalla dottoressa Galletti ma non lo fa. Perché la politica non glielo chiede. La ASL vigila in maniera pervasiva? Assolutamente falso. I dati del registro tumori sono ancora fermi al 2016, la campagna di monitoraggio della contaminazione degli inquinanti ambientali è stata bloccata, l’attività di prevenzione è ferma e non viene finanziata”.

“In questo grottesco dibattito – conclude De Luca – le sparate di Bandecchi spostano la discussione da quello che fa veramente paura a chi non vuole che la situazione cambi nella Conca ternana: lo screening a tappeto sulle fasce di popolazione esposta e vulnerabile certificata dagli studi epidemiologici. Donne per il tumore alla mammella, fascia d’età pediatrico-adolescenziale 0-24 e lavoratori dell’acciaieria. Una lettera che arriva a casa per presentarsi ad una visita di controllo o ad un’attività diagnostica che verifichi che tutto sia a posto, in caso contrario approfondimenti ulteriori. Avremmo così al tempo stesso un quadro pieno e certo dell’eventuale esposizione di ogni singolo caso. Abbiamo ottenuto che la Regione Umbria lo inserisse nel Piano della Qualità dell’Aria collegandolo al Piano della Prevenzione ma Regione e Comune di Terni continuano a tenerlo fermo. Perché? Perché le sparate fanno comodo a chi vuole che tutto cambi perché nulla cambi veramente”.


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