Togliere le panchine per combattere dipendenze e degrado è l’idiozia del secolo. Già oggi è possibile vedere come i frequentatori abituali di quella zona si sono spostati di pochi metri e continuano a vivere il proprio disagio nell’incuranza generale. È ridicolo che tale scelta venga fatta proprio mentre il Comune sceglie di non potenziare l’organico della Polizia locale abbattendo le unità previste dal piano del fabbisogno del personale, per quanto resti una scelta marginale nell’ambito di una vicenda che al contrario va affrontata solo ed esclusivamente mettendo in campo politiche sociali corrette. La nuova amministrazione sembra essersi già arresa in maniera incondizionata se questa è la capacità, o meglio l’incapacità, di convocare la rete dei servizi per affrontare questioni legate al disagio sociale e alle dipendenze che affliggono persone abbandonate da decenni a se stesse. Dipendenze che spesso sono collegate a patologie psichiatriche e forme di disagio sociale che devono essere affrontate con serietà e non cercando facili applausi di approvazione. La repressione spetta alle forze dell’ordine. Mentre dal Comune, al contrario, ci aspettiamo decisioni responsabili per persone abbandonate e vittime di oltre vent’anni di smantellamento delle politiche sociali.

Luca Simonetti Gruppo territoriale Movimento 5 Stelle Terni

Sull’argomento è intervenuto anche l’ex consigliere comunale ternano Michele Rossi:

Scegliere di affrontare il problema del decoro urbano con scelte estreme, come quelle di eliminare le panchine di Corso Tacito, per spostare di qualche metro il bivacco sa di operazione perbenista e di facciata, come il voler nascondere la polvere sotto il tappeto. Spostare i problemi non li elimina .
Minacciare poi di togliere tutte le panchine se questi si sposteranno ha, immaginando la scena, del surreale, stante la serietà del tema.
Il disagio sociale, quello dei giovani che vandalizzano le panchine di parco Ciaurro così come di coloro che occupano alcune panchine di Corso Tacito, è tema molto serio che di certo il dissesto non ha aiutato a affrontare compiutamente, aggravato per di più dalla dura fase pandemica.
Il grave disagio sociale che vive una parte di cittadini non è un solo problema di ordine pubblico o di decoro. Servirebbe rafforzare i servizi sociali, di controllo del territorio per salvaguardare i soggetti più vulnerabili e poveri, partendo dalle tante associazioni, dai gruppi di cittadini, dalle parrocchie che già si impegnano per sostenere ed aiutare.
Spostare il problema altrove è una proposta superficiale che non rappresenta una soluzione a un problema cosi complesso.

Michele Rossi – TerniCivica