“Preoccupa il futuro della nostra acciaieria alla luce della recente attivazione della cassa integrazione e del fermo produzione e visti i ritardi che, Governo, Regione e Comune, stanno accumulando rispetto alla stipula di un serio accordo di programma che segni la fase due dell’area di crisi complessa. Nonostante il Consiglio Regionale si sia pronunciato all’unanimità sul tema, da oltre un anno e mezzo, tutto tace nell’indifferenza delle istituzioni. Chiediamo che si proceda immediatamente alla stipula di nuovo patto città- industria collegato all’area di crisi complessa, con risorse aggiuntive a quelle annunciate in riferimento alla legge 181, rifinanziata per soli 10 milioni di euro, contro i 20 precedenti e appetibile solo per le grandi imprese. Chiediamo non solo il raddoppio dei fondi 181, finalizzati allo sviluppo sostenibile di AST, ma anche alla riqualificazione e riconversione del comparto chimico a partire di ENI-Novamont, Beaulieu, Treofan, nonché un impegno della Regione ad integrare tali risorse mettendo a disposizione almeno altri 50 milioni, come avvenne nel precedente accordo, destinati anche alle imprese di micro,  piccola e media dimensione altrimenti escluse, finalizzandoli alla sostenibilità economica e sociale, alla formazione e ad incentivare il lavoro e gli investimenti in tecnologia”.

“La Regione, con la complicità del Comune, fino ad oggi ha partorito misure insufficienti e destinate solo a pochi soggetti dimenticandosi che, il tessuto economico e manufatturiero ternano, conta centinaia e centinaia di imprese di media dimensione che sono l’ossatura di questo territorio. Rispetto alla situazione assai critica in cui versa il polo chimico ci auguriamo una pronta soluzione della vertenza Treofan e un nuovo piano industriale per la Novamont, dopo l’acquisto del 100% del pacchetto azionario da parte di ENI, che garantisca il consolidamento e rafforzamento della produzione nello stabilimento di Terni. In tema di sviluppo economico le nostre 5 priorità sono la riconversione e la diversificazione del tessuto industriale ternano per rafforzare la vocazione del territorio, puntando sullo sviluppo sostenibile, l’economia circolare, la decarbonizzazione, le nuove tecnologie, l’innovazione di processo e di prodotto per aumentare le opportunità di lavoro e limitare la migrazione dei nostri giovani. Terni infatti ha bisogno di un nuovo patto tra città e industria”.

Così in una nota il candidato sindaco José Maria Kenny.

Redazione Galileo ^[1]