A questo territorio serve l’industria e Josè Kenny è la persona giusta per gestire i prossimi anni, perché sa guardare lontano, e lo ha dimostrato”. Il professor Roberto Battiston, fisico dell’Università di Trento e già presidente dell’Agenzia spaziale italiana, è sceso in campo al fianco di Kenny intervenendo all’incontro “Ambiente, energia, economia circolare: quale futuro per Terni”, tenutosi ieri pomeriggio al PalaSi di piazza della Repubblica e dove sono intervenuti anche i professori Luigi Torre e Paolo Olivieri, candidati nella lista “Innovare per Terni e moderato da Grazia Moreschi, anch’essa candidata. Un interessante pomeriggio di approfondimento, nel quale sono state tracciate le linee di sviluppo della città di Terni. Al professor Torre il compito di disegnare un contesto in cui ci si muove attualmente, con 390 mega tonnellate di plastica l’anno prodotte al mondo e la necessità di lavorare sulla chimica verde, per permetterne il riciclo. Il professor Olivieri ha invece ripercorso il percorso parallelo della chimica e dell’energia, “affinché ci possa essere una sinergia tra ricerca applicata e politica”.

 

Fare buona politica significa anticipare il futuro – ha detto Battistone c’è una parte politica che guarda al passato. Josè Kenny è come Angela Merkel, una brava scienziata che ha fatto ottimamente politica. Nel mondo attuale infatti è impossibile fare bene politica se non si conosce l’andamento della tecnologia, o l’importanza dell’industria. Guidare una istituzione senza sapere come stanno le cose, è un suicidio. Oggi accadono cose straordinarie dal punto di vista tecnologico e se orientate bene possono portare grandi benefici”. Battiston ha ricordato come il prezzo del fotovoltaico sia diminuito, rendendo quindi il nucleare fuori dal tempo. “Non serve più dunque energia a basso costo, ma occorre un accumulo adeguato e per farlo ci sono già aziende con i brevetti. Se si arriverà alla costruzione di questi impianti, occorreranno attrezzature: questo è il futuro dell’industria e Josè conosce la strada da percorrere”.

Sono in campo – ha detto Kenny – perché a me Terni piace e io mi sono divertito in questa città. Questa candidatura l’ho offerta alla città perché voglio continuare a divertirmi. Gli scienziati non possono risolvere tutti i problemi, ma io posso mettere al servizio di Terni le conoscenze di cui c’è bisogno per crescere. Il contesto in cui ci muoviamo è difficile: è insopportabile vedere gente della mia età che viene obbligata a fare 50 chilometri per fare una ecografia. Non ha senso, dobbiamo tutelare la dignità della persona e riportare quello spirito di solidarietà che è sempre stato caratteristica della città”.

 

E sul lavoro: “I giovani vanno via da Terni per il lavoro. Per questo dobbiamo puntare a creare qui le opportunità giuste, a partire da una Università che offra la possibilità di formarsi adeguatamente. Terni, inoltre, è stata città industriale di altissimo livello e poi c’è stato un declino perché l’industria chimica e metallurgica è entrata in crisi su tutto il territorio nazionale, anche per problemi geopolitici. Ora c’è la strada delle nuove tecnologie. Occorre andare avanti con il piano industriale per l’Acciaieria e il Piano nazionale per l’acciaio, apprezzando anche il ritorno del magnetico. Sulla chimica, occorre dire che non è finito il polo. Ci sono fior di aziende e anche la Treofan deve tornare a vivere. Serve uno sforzo che generi le condizioni affinché gli imprenditori tornino a lavorare. Lo sviluppo industriale deve essere però sostenibile – ha proseguito Kennyci sono i meccanismi per tutelare l’ambiente che lasciamo ai nostri figli”. Kenny ha anche insistito sulla necessità che Terni diventi “hub per l’Umbria, essendone la porta. Su questo ci sarà l’impegno, affinché le nostre istanze ed esigenze non vengano prevaricate”.