La prima cosa che farò, se sarò eletto Sindaco, sarà quella di concordare un tavolo di confronto sui temi dello sviluppo con il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri, a partire dalla vicenda Asm- Acea”. È quanto ha dichiarato il candidato sindaco Josè Maria Kenny nel corso del dibattito avvenuto ieri presso la sede della Confartigianato.

Chiederò l’impegno immediato a mettere sufficiente liquidità sul sistema Asm – ha sottolineato Kennycosì da saldare i debiti che l’azienda municipalizzata ha accumulato nei confronti dei fornitori locali, ai quali non si può chiedere di aspettare ancora altri 12/18 mesi per ricevere quanto spetta loro sulla base dei servizi resi da contratto e per pianificare lo sviluppo dell’azienda. L’esito relativo al closing tra Asm e Acea, annunciato con enfasi ieri dall’amministrazione comunale di Terni, non ci trova affatto soddisfatti, tanto più perché al di là del discutibile nuovo assetto delle quote societarie, porta nelle casse della multiutility ternana solo 2 milioni di euro. Risorse che sono del tutto insufficienti a far fronte agli oltre 12 milioni di indebitamento accumulato.  Ancor più grave appare il fatto che di quei due milioni, solo la metà, starebbe per essere destinata al pagamento dei debiti accumulati nei confronti delle aziende ternane. Parliamo dunque di una goccia nel mare che rischia di mettere definitivamente in ginocchio decine e decine di aziende artigiane di Terni”.

Riteniamo altresì fondamentale – ha continuato Kennyarrivare alla sottoscrizione di un protocollo d’intesa con il Comune di Roma per promuovere iniziative comuni che vedano Terni e l’area metropolitana della capitale protagoniste di uno sviluppo sinergico a partire dai temi delle infrastrutture, dei servizi e del turismo così da fare riacquisire alla nostra città un ruolo centrale nell’Italia Mediana. L’altro impegno che mi assumo è quello di rivedere con le associazioni degli artigiani e commercianti il regolamento sulla TARIC. È inaccettabile che in 5 anni si siano accumulati aumenti del 40% che vanno a colpire gli artigiani, i commercianti e le famiglie. Per di più con un meccanismo ingiusto che non premia chi effettua correttamente la differenziazione dei rifiuti”.