Dopo le lodi spese all’indirizzo del nosocomio ternano e le solite rassicurazioni da parte della presidente Tesei e dell’amministrazione Latini, dalle parole si passa ai fatti. Le notizie che arrivano sulla nuova convenzione tra Università di Perugia e Regione Umbria confermano che siamo davanti a un colpo mortale per la sanità pubblica nel capoluogo dell’Umbria meridionale.

Uno schiaffo anche all’attrattività dell’ospedale di Terni che così respingerà ancora di più quelle professionalità di cui invece c’è assoluto bisogno. Riteniamo assurdo eliminare i centri di riferimento per l’alta specialità come quelli di cardiochirurgia, chirurgia della mano e chirurgia maxillo-facciale. Endocrinologia e diabetologia riunite in un’unica unità operativa complessa universitaria. Gastroenterologia ed endoscopia digestiva unite in un’unica struttura che passa da ospedaliera ad universitaria, mentre a Perugia le due strutture saranno mantenute separate e avranno ciascuna un primario. L’ortopedia diventerà universitaria ed il dipartimento materno-infantile diventerà interaziendale con sei unità operative complesse a Perugia e due a Terni. Questo significherà ulteriori disagi per i cittadini che avranno bisogno di cure.

Tutto nel silenzio più totale del sindaco e dei partiti di maggioranza del Comune di Terni su un tema che invece è dirimente per il futuro della città. Con la convenzione Università-Regione, l’ospedale Santa Maria di Terni sarà sempre di più un ospedale relegato a spalla di Perugia ed i professionisti al suo interno sempre più umiliati professionalmente.

Claudio Fiorelli consigliere comunale M5S Terni