“Il diritto alla salute sembra essere compromesso. E se a dirlo non è il consigliere di minoranza di turno, ma la procuratrice generale della Corte dei conti, il tema risulta quanto mai allarmante. Tanto più in un contesto nel quale la Fondazione Gimbe, attraverso il monitoraggio dei Lea, sancisce il peggioramento del livello per il 2020. L’Umbria infatti, rispetto alle precedenti rilevazioni, continua a perdere colpi e terreno e passando dalle prime posizioni a metà classifica”. Lo dichiara il consigliere regionale Fabio Paparelli (Portavoce dei gruppi di minoranza all’Assemblea legislativa).

“Dal monitoraggio effettuato – spiega Paparelli – l’Umbria infatti continua, nonostante tutto, a fare la sua parte nell’ambito della prevenzione, ma va male sulle altre macro aree. Per l’assistenza distrettuale si ferma alla 12esima posizione (68,55 contro il primo in classifica, il Veneto, che ne ha 98,37). Undicesima per l’assistenza ospedaliera, con 71,61 punti, ai livelli di Puglia (71,73) e Sicilia (69,26). In particolare, rispetto all’assistenza ospedaliera, ancora in questi giorni si stanno compiendo scelte sconsiderate con atti di programmazione non condivisi che puntano a colpire in particolare l’azienda Ospedaliera di Terni. Il suo depotenziamento è iniziato con la cardiochirurgia, una struttura complessa dove è prevista la figura del primario, che, nelle intenzioni dei nuovi protocolli attuativi regionali, diventerebbe una semplice struttura dipartimentale gestita da un responsabile, con il dipartimento in capo all’azienda ospedaliera di Perugia. La struttura di maxillo facciale, oggi struttura complessa di grandissimo rilievo con un primario, verrà ridotta a struttura semplice dipartimentale, sempre a vantaggio di Perugia. Stessa sorte toccherà anche alla neuro radiologia in cui è previsto un declassamento con tanto di passaggio a struttura semplice, mentre quella struttura complessa sarà sempre dislocata nel capoluogo regionale. L’endocrinologia inoltre passerà tutta sotto l’egida dell’Università, spogliando l’azienda ospedaliera di Terni anche di questa funzione”.

“Per questi motivi – conclude il consigliere regionale – ho deciso di presentare con urgenza alla Giunta una interrogazione per comprendere la ragione di questa situazione e in particolare rispetto a questa sistematica spoliazione perpetrata ai danni del Santa Maria di Terni, un’azienda ospedaliera che ha sempre giocato un ruolo determinante nella mobilità attiva, ruolo oggi venuto meno a causa della gestione di questi ultimi anni. E’ necessario dunque una mobilitazione convinta per evitare che, dietro all’alibi della razionalizzazione, si intenda surrettiziamente andare verso un’azienda unica regionale. Per altro tutto ciò sta accadendo mentre gli atti di programmazione che prefigurano questo nuovo assetto sono ancora in discussione nella Commissione regionale competente. La Giunta regionale, però, pare abbia deciso, non sappiamo bene se con il benestare o meno del ministero della Salute, di smantellare, pezzo per pezzo, la sanità regionale, partendo da Terni”.

Thomas De Luca e Claudio Fiorelli (M5S): “L’ospedale e il Pronto soccorso di Terni non vanno lasciati da soli. Serve riattivare subito i 30 posti letto di Medicina a Narni per alleggerire la pressione sul Santa Maria”
“La situazione del Pronto soccorso e dell’ospedale di Terni è drammatica e non da oggi. Dalla prima ondata della pandemia Covid-19 il Santa Maria è di fatto lasciato da solo, con l’Usl Umbria 2 non supporta affatto il lavoro dell’azienda ospedaliera e la Regione emana delibere che puntualmente disattende”. Così in una nota congiunta il consigliere regionale e coordinatore del M5S Umbria, Thomas De Luca, e il consigliere comunale di Terni, Claudio Fiorelli. Sull’argomento De Luca ha depositato un’interrogazione urgente per portare all’attenzione del consiglio regionale questa situazione ed ottenere risposte dall’assessore Coletto.

“Da anni abbiamo lanciato un grido d’allarme e non ci fermeremo, nè oggi nè mai – proseguono De Luca e Fiorelli – la chiusura del Pronto soccorso di Narni, di cui chiediamo l’immediata riapertura, non ha fatto altro che peggiorare la situazione di Terni. Oltre al Pronto Soccorso vanno subito riattivati i 30 posti letto di Medicina del nosocomio narnese al fine di alleviare l’afflusso di pazienti su Terni che altrimenti non potrà uscire da questo incubo. Dopo il Covid, purtroppo, nulla è come prima. E l’Umbria del sud continua ad essere fortemente depotenziata in quanto a servizi sanitari. Da tempo ormai ci vengono segnalati numerosi disagi con persone che restano in attesa anche per 24 ore e l’eterno problema dei posti letto in corsia.  L’ospedale di Terni ha raggiunto la sua massima capacità e ha bisogno di una drastica riduzione del numero di persone che vi accedono.

Da come fa sapere l’azienda nella giornata del 22/02/2023 si è registrato un afflusso eccezionale: ben 149 persone nelle 24 ore (136 nel giorno precedente) con punte massime di 90 persone contemporaneamente. Tali dati sono sovrapponibili a quelli del Pronto soccorso del Policlinico Gemelli e secondi solo a quelli dell’Umberto I, l’ospedale più grande d’Europa. Ecco in che condizione, da anni, sono costretti a lavorare gli operatori sanitari dell’ospedale di Terni, sopra le proprie forze e con pesanti ripercussioni su malati e pazienti bisognosi di cure. La nota dell’azienda ospedaliera di Terni si conclude con lo straziante appello alla giunta regionale ad adempiere alle proprie disposizioni ribadendo la necessità che vengano riattivati, come da delibere di giunta regionale, il Pronto soccorso e 30 posti letto di Medicina presso l’ospedale di Narni. Il potenziamento e l’integrazione dei servizi sanitari dell’azienda ospedaliera Santa Maria con quelli offerti dall’Usl 2 non possono essere ulteriormente rimandati” concludono De Luca e Fiorelli.

Nell’interrogazione rivolta all’assessore Coletto il Movimento 5 Stelle chiede “quando si intende fattivamente riattivare il Pronto Soccorso e 30 posti letto di Medicina presso l’ospedale di Narni e se sono in programma ulteriori azioni (indicando le relative tempistiche) per attenuare la drammatica situazione di afflusso al Pronto Soccorso dell’ospedale Santa Maria di Terni”.

Thomas De Luca consigliere regionale e coordinatore M5S Umbria
Claudio Fiorelli consigliere comunale M5S Terni