“La verità ti fa male, cantava una famosa canzone. Da questa sensazione deve essere scaturita la reazione dei consiglieri comunali della Lega di Terni, che non hanno accettato che l’operazione di coprire con una cortina fumogena l’incapacità politica e amministrativa del centrodestra che governa sia la Regione che Terni, sia stata smascherata”. Così il consigliere del Partito democratico, Fabio Paparelli, “replicando alle accuse nei suoi confronti dei consiglieri comunali della Lega Terni”.

“Secondo le recenti pubblicazioni della Fondazione Gimbe – spiega Paparelli – dal 2010 al 2019 l’Umbria è sempre stata tra le prime 5/6 regione italiane per raggiungimento dei Lea, quindi qualità dei servizi e sempre tra le prime tre, sul podio, per tenuta dei conti in equilibrio e qualità delle prestazioni. Oggi, invece, la sanità pubblica è disastrata e la Lega, dopo averla distrutta con grave danno per i meno abbienti, dopo aver relegato l’ospedale di Terni dal decimo al 105esimo posto tra gli ospedali italiani ha il coraggio ancora di parlare? Al contrario di ciò che si vuol far credere – continua Paparelli – l’operazione verità recentemente svolta ha teso a smascherare le bugie clamorose che la giunta pensa di propinare a ternani e a imprenditori dopo la bocciatura della vicenda stadio-clinica, tutta in capo alla Lega e alla destra e non certo all’opposizione”.

“Non vogliamo – prosegue Paparelli – che venditori di fumo illudano i ternani. L’operazione messa in campo dalla giunta regionale va nella direzione di coprire incapacità manifeste, anche nella gestione e nell’organizzazione della sanità. Incapacità che potrebbero portare anche a particolari discese in campo alle prossime elezioni amministrative ternane. Per far questo sono state messe in campo deliberazioni surreali e pericolose per la tenuta del sistema sanitario regionale: anziché redistribuire e riequilibrare davvero i posti letto pubblici e accreditabili, spostandoli magari da una Asl all’altra, l’Umbria va verso un aumento incondizionato dei posti letto, in controtendenza con le politiche nazionali che vanno, dopo la pandemia, decisamente verso il rafforzamento della medicina di territorio e la deospedalizzazione. Chi amministra sa, o dovrebbe sapere, che la programmazione sanitaria parte necessariamente dai fabbisogni reali e dal rafforzamento della sanità pubblica universalistica e, utilizzare la sanità privata accreditata in modo sussidiario, mettendo tutti gli imprenditori nelle stesse condizioni di poter concorrere ai posti accreditabili in grado di coprire i fabbisogni residuali. Quello che sta avvenendo invece va in una direzione diversa e presenta forzature che non possono essere taciute e che continueremo a smascherare nell’interesse dei ternani e degli imprenditori che hanno bisogno di certezze e azioni concrete e non di promesse e delibere “fuffa” che non hanno alcuna possibilità di diventare realtà”.