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Il Consiglio delle Autonomie Locali ha dato un ulteriore via libera al Piano regionale dei rifiuti esprimendo parere favorevole grazie ai due voti determinanti degli esponenti di centrodestra del Comune di Terni. Un provvedimento approvato con 10 voti favorevoli, 9 contrari e un astenuto.

Molte sono state le defezioni nella maggioranza al momento del voto, un fuggi fuggi generale degli esponenti del centrodestra di molti comuni della regione consapevoli di non poter votare un provvedimento inviso ai cittadini che rappresentano. Accortezza che non hanno avuto coloro che rappresentano l’unico comune che ospita attualmente due impianti di incenerimento. Dopo l’ultima revisione del Piano di gestione dei rifiuti è sparito il divieto di potenziamento per gli impianti di combustione al di sopra dei 3 MW insediati nella conca ternano-narnese. Questi impianti, quindi, potrebbero essere impiegati per chiudere il ciclo e bruciare i rifiuti tal quale. L’ennesimo schiaffo alla città dell’Umbria dove il dramma ambientale ha le ricadute più significative sulla salute dei cittadini.

Da registrare l’astensione del sindaco di Stroncone, Giuseppe Malvetani, evidentemente più attento alla sensibilità del proprio territorio. Ed il voto contrario del MoVimento 5 Stelle e del centrosinistra. Purtroppo in questa regione il ruolo della nostra città è sempre più quello di ospitare impianti che da nessuna altra parte dell’Umbria vorrebbero, dagli inceneritori al trattamento dei fanghi di fogna. Terni è sotto assedio e chi dovrebbe difenderla apre le porte ai suoi nemici.