L’annunciata riorganizzazione della sanità in Umbria è una notizia positiva, anche se arriva in ritardo perché da troppo tempo sosteniamo che ci sia bisogno di un deciso cambio di passo”.

Così in una nota il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Claudio Fiorelli, dopo l’atto della giunta regionale che dà mandato alla Direzione Salute e Welfare di procedere alla definizione di un piano dei fabbisogni territoriale. Tuttavia il consigliere del M5S esprime perplessità e preoccupazione per le modalità di questa riorganizzazione.

Dubbi che Fiorelli ha già espresso rispetto a possibili squilibri tra le due componenti, Università e Regione: “Non vorremmo trovarci una sanità peggiore di quella di prima, per questo è necessario fare chiarezza e capire che tipo di rivoluzione si vuole. Si parla – dice Fiorelli – di azzeramento dei primariati in ottica di una loro redistribuzione e questo fa pensare che si tratti non solo di ruoli, ma di interi reparti e dipartimenti, prevedendo quindi accorpamenti. Bisogna vigilare che ci sia equilibrio tra Terni e Perugia, ed evitare che la maggior parte dei direttori siano nominati nel comparto perugino piuttosto che in quello ternano per impedire un divario già presente in modo evidente tra i due capoluoghi. Anche l’integrazione tra Università e azienda ospedaliera deve procedere nel modo giusto. Nel momento in cui l’Università si impegna a portare avanti la collaborazione all’interno dell’azienda ospedaliera deve farlo a 360 gradi e mi riferisco in particolare al tema degli specializzandi. Il 90% e forse più resta nel capoluogo di regione, anche se a Terni ci sono numerosi reparti inclusi nel percorso formativo dell’Università di Perugia. In urologia ce ne sono 3 su 25, in anestesia e rianimazione solo 4 su 80. Una redistribuzione degli specializzandi è opportuna e necessaria. Perché non vengono mandati anche da noi, visto che li possiamo formare altrettanto bene?

Molti specializzandi che escono da Perugia, poi vanno a lavorare in altre regioni senza conoscere la realtà di Terni. Toccandola con mano, potrebbero anche decidere di fermarsi come già successo in passato. Ben vengano, infine, i finanziamenti per la costruzione del nuovo ospedale di Terni e quello di Narni-Amelia, ma aspettiamo ancora di vedere in concreto passi in avanti. Quel che resta, invece, sono i dubbi per l’incompetenza dimostrata più volte dalla Regione sulle questioni della sanità e i rapporti con l’università”.