“Umbria strumento di pace”. Così recita la mozione che vede come primo firmatario il consigliere regionale e coordinatore umbro del Movimento 5 Stelle. La finalità è quella di proporre la città di Assisi “come sede di una Conferenza di Pace, da svolgersi sotto l’egida delle Nazioni Unite, con un ruolo centrale e pieno coinvolgimento del Vaticano”.

Secondo i firmatari dell’atto, l’Umbria dovrà dare adesione formale alle manifestazioni locali e nazionali per la pace promosse dalla rete Europe for Peace e dalle associazioni aderenti alla “Rete pace e disarmo” tra cui il prossimo grande evento che si terrà a Roma il 5 novembre. La Regione Umbria sancisce come valori fondamentali dell’identità regionale “la cultura della pace, della non violenza e il rispetto dei diritti umani” e tali valori trovano le loro fondamenta culturali nel messaggio universale di pace testimoniato nella vita da San Francesco d’Assisi. Oggi più di ieri, è necessario dimostrare che la non-violenza, il disarmo e il pensiero di Aldo Capitini non possano essere declassati come utopistici. Un “no alla guerra” che fa seguito agli appelli di Papa Francesco per fermare una escalation che non può lasciare indifferenti e in cui si è arrivati a considerare addirittura la minaccia nucleare.

Assisi è città patrimonio mondiale dell’Unesco ed è conosciuta in tutto il mondo come la città della pace. La mozione che sarà discussa nel prossimo Consiglio regionale del 25 ottobre conterrà anche la proposta di inviare ai presidenti di Camera e Senato una lettera volta a sostenere la ratifica da parte del Parlamento italiano del Trattato ONU di proibizione delle armi nucleari (TPNW 2017), di inviare una lettera all’ambasciata della Federazione Russa chiedendo l’immediato ritiro delle truppe dal territorio ucraino prima di ogni successiva revoca delle sanzioni come concreto segno di disponibilità ed apertura a negoziati di pace ed infine di esporre sulla facciata di Palazzo Cesaroni, sede dell’assemblea legislativa, una bandiera della Pace con l’intento di trasmettere un importante messaggio per sancire il ripudio alla guerra, il primato delle libertà democratiche e della cooperazione internazionale tra i popoli.

La mozione è stata sottoscritta anche dai consiglieri regionali del Partito Democratico Michele Bettarelli, Tommaso Bori, Simona Meloni e dal consigliere regionale del gruppo misto Vincenzo Bianconi.