Articolato sopralluogo questa mattina della 2° commissione consigliare nella sede universitaria di Pentima.

Presenti anche l’assessore alla Istruzione Cinzia Fabrizi, il direttore del polo universitario di Terni Stefano Brancorsini e alcuni tecnici dell’Università e della Regione, quest’ultima infatti è la proprietaria della struttura.

La visita ha riguardato sia le aule didattiche di ingegneria che i laboratori.

“E’ stata una esperienza sicuramente valida – dichiara la presidente della commissione Rita Pepegna – il proseguimento di una trattazione iniziata prima dell’estate, abbiamo già parlato della presenza universitaria a Terni, del rapporto tra università e centro città e dell’area di Pentima destinata sempre di più ad essere il Campus ternano.

Il sopralluogo di oggi è significativo anche per la presenza del direttore del Polo e dei tecnici della Regione e dell’università.

Oggi abbiamo constato che il complesso richiede una ristrutturazione radicale ed è quello che prevede il protoccolo di intesa tra Università, Regione e Comune. Si sta già lavorando alla mensa, al bar ed è stato ipotizzato anche un luogo di rtrovo per gli studenti.

Già stanziati 10 milioni, ce ne voranno altri 40 milioni. Il Pnrr può essere una fonte valida, il sopralluogo è servito a capire che Pentima è un sito in mezzo al verde, ha bisogno sì di ristrutturazione ma ci sono spazi, tanti spazi per aule, laboratori, strutture sportive, luoghi di agregazione. In tanti anni non si è fatto nulla ora si sta aprendo una nuova stagione.

Per quanto riguarda la questione del rapporto con il centro cittadino, il campus di Pentima è fondamentale, un satellite nel centro è possibile, si sta lavorando per la Bct anche in termini di apertura. Di prolungare orario per venire incontro anche agli universitari. Il nostro assessore Maurizio Cecconelli si sta muovendo con decisione”.

Critiche invece da parte del M5s con Federico Pasculli: “Anche oggi conferma dei nostri grandissimi dubbi. Ci troviamo a ridosso delle Acciaierie e ai piedi della discarica di Villa Valle. Vorremmo sapere quale famiglia sia disposta a mandare il proprio figlio a Terni a studiare in un luogo gravamente compresso dai vicinissimi insediamenti industriali. Gli edifici oltrettutto hanno ormai cinquant’anni e abbisognano di interventi radicali di ammodernamento ed efficientamento. Continuiamo a pensare che più che dotare Terni di un campus universitario attrattivo e funzionale si sia voluto risolvere una questione riguardante il patrimonio della Regione”.

A margine del sopralluogo anche una idea progettuale del consigliere comunale Paolo Cicchini: “La struttura, in particolare il lungo corridoio disegnato dall’architetto Del Debbio, sarebbe l’ideale per l’esposizione di opere d’arte, mi auguro che ci sia una integrazione tra la sede universitaria e il museo diffuso ternano”.

Campus universitario a Pentima, M5S Terni: “Insistere su un’area compromessa dal punto di vista ambientale dimostra la mancanza di visione sulla città”

Il sopralluogo della Seconda commissione consiliare a Pentima non ha fatto altro che confermare i nostri dubbi rispetto alla possibilità che il campus universitario di Terni sorga proprio in quest’area. Un’area a ridosso delle acciaierie e ai piedi della discarica di Villa Valle, in una zona quindi ad altissima criticità ambientale. Vorremmo sapere quale famiglia potrebbe mai essere disposta a mandare il proprio figlio o la propria figlia a studiare in un luogo così gravemente compresso dai vicinissimi insediamenti industriali. Individuare un’area del tutto insalubre dimostra già in partenza che il progetto è sbagliato e scollegato dalla città. Il campus universitario a Pentima dimostra mancanza di visione e di qualsiasi autentica politica di valorizzazione culturale della città di Terni. La visita della Seconda commissione ha riguardato sia le aule didattiche di ingegneria che i laboratori. Gli edifici, oltretutto, hanno ormai cinquant’anni e hanno bisogno di interventi radicali di ammodernamento ed efficientamento. Il fatto che il campus universitario possa sorgere un’area così contaminata e compromessa, nonché scollegata totalmente dal resto della città, indica l’assenza dei più opportuni approfondimenti tecnici, ma soprattutto la mancanza di visione e di qualsiasi autentica politica di valorizzazione culturale. Continuiamo a pensare che più che dotare Terni di un campus universitario attrattivo e funzionale si voglia risolvere nella maniera più spicciola una questione che riguarda il patrimonio della Regione. E’ l’università che deve contaminare la città e non viceversa.

 Gruppo consiliare MoVimento 5 Stelle Terni