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ASSEMBLEA LEGISLATIVA APPROVA RENDICONTO GENERALE 2021 DELLA REGIONE UMBRIA

Posted By Redazione Galileo On 11 ottobre 2022 @ 18:19 In Politica

L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato con 12 voti favorevoli della maggioranza e 8 contrari dell’opposizione il Rendiconto generale dell’Amministrazione regionale per l’esercizio finanziario 2021.

Il RENDICONTO GENERALE, predisposto sulla base dei risultati dell’intera attività amministrativa realizzata nel corso dell’anno, rappresenta l’ultimo atto del processo iniziato con la programmazione. Le ENTRATE alla chiusura dell’esercizio 2021 ammontano a 2 miliardi 924 milioni di euro, di cui 2 miliardi 409 milioni riscosse. Le SPESE impegnate alla chiusura dell’esercizio 2021 sono di 2 miliardi 902 milioni di euro, di cui 2 miliardi 339 milioni pagate. Le somme rimaste da riscuotere sono pari a 514mila euro, quelle rimaste da pagare 562mila euro. I RESIDUI attivi degli esercizi precedenti sono stabili a 1,342 miliardi di euro, così come quelli passivi a 1,261 miliardi. Il RISULTATO DI AMMINISTRAZIONE è di 308 milioni di euro. Il fondo di cassa al 31 dicembre 2021 è di 504 milioni di euro. Il RISULTATO ECONOMICO chiude in negativo di 11 milioni di euro, mentre lo stato patrimoniale è pari a 2 miliardi 729 milioni di euro.

Il RELATORE DI MAGGIORANZA Daniele Nicchi (Lega – Presidente Prima commissione) ha sottolineato che “gli interventi attuati sono conseguenza delle azioni intraprese per arginare la diffusione della pandemia da covid–19 e gli effetti economici ad essa connesse, per le quali la Regione è intervenuta per mitigarne gli effetti e porre le basi per una crescita solida e costante. Secondo diverse rilevazioni l’Umbria ha dimostrato una grande capacità di resilienza e reazione che la porta tra le realtà che hanno superato i livelli di attività economica pre-covid, risultando in questo la prima regione del centro. Nel 2021 il tasso di disoccupazione è sceso al 6,6%, meglio della media del centro e di quella italiana, così come l’export, che supera di 10 punti la media italiana,mentre l’industria ha registrato una forte espansione degli ordini e del fatturato. Nell’edilizia l’incremento dell’attività è stato ancora più sostenuto. Massimo storico per i flussi turistici. Gli investimenti sono sensibilmente cresciuti. Il bilancio sanitario regionale presentava, al momento del nostro insediamento, uno squilibrio. Due anni di pandemia hanno fortemente influenzato e rallentato gli interventi strutturali che avrebbero permesso di riequilibrare alcune situazioni, su cui la Giunta sta lavorando. I primi risultati sono già stati raggiunti, e diversi obiettivi troveranno compimento grazie al Piano Socio Sanitario regionale, atteso da diversi anni. L’Umbria è considerata oggi una delle migliori regioni nell’aver fronteggiato il Covid e nell’aver condotto la campagna vaccinale. All’Umbria la pandemia è costata 1,8 miliardi di euro. Il Governo non ha ancora coperto i costi sostenuti per il contrasto all’emergenza e i costi incrementali dell’energia. Fattori che hanno contribuito a cambiare l’equilibrio dei conti di tutte le regioni, non solo dell’Umbria. Per la spesa farmaceutica degli acquisti diretti, grazie alla Cabina di regia regionale, il costo medio per paziente è iniziato a diminuire sensibilmente a partire da maggio 2022, rispetto agli stessi mesi del 2021, per tutte e quattro le Aziende sanitarie. Nei primi 6 mesi del 2022 si è ottenuto un risparmio del 2% mentre in tutte le altre Regioni c’è stato un aumento. Il tetto della spesa farmaceutica non tiene conto dell’assistenza sanitaria privata accreditata. In Umbria viene privilegiata l’offerta ospedaliera pubblica e per questo la spesa farmaceutica è più alta rispetto ad altre Regioni che hanno privilegiato il privato. Sulle partecipate regionali è stato fatto un lavoro straordinario risanandole e rilanciandole. Sul trasporto pubblico locale abbiamo già promosso un percorso di efficientamento”.

INTERVENTI

Thomas DE LUCA (M5S): “Anche quest’anno la Corte dei Conti ha rilevato una mancanza di progressi compiuti, soprattutto per le partecipate. Alcune spese sono aumentate rispetto al passato, come per relazioni pubbliche e pubblicità. Ci sono anomalie sulla gestione del personale, come l’elevato numero di strutture ad interim, o la costante riduzione della dotazione organica a cui non corrisponde una diminuzione dei dirigenti. E questo determina un impatto sulle pratiche burocratiche o sul funzionamento degli uffici, con continue segnalazioni di ritardi e attese. Gli obiettivi ai dirigenti vengono definiti ad anno inoltrato, con una formalizzazione delle attività già realizzate. C’è una totale inadeguatezza nella lotta alla povertà. Serve un chiarimento sull’erogazione di buoni spesa e contributi economici. La Corte rileva che c’è stato un avviso ma le domande ammesse sono state inferiori ai target assegnati, con fondi poi dirottati altrove. Ci sono ritardi generalizzati nell’edilizia sanitaria, come per l’ospedale Narni-Amelia dove secondo la Corte la situazione è invariata. Le liste d’attesa dimostrano che c’è una privatizzazione indotta, visto che molti stanchi di aspettare si rivolgono al privato. Sul Tpl la Corte evidenzia che il parco mezzi circolante è vecchio e inquinante. Con l’operazione svolta sull’aeroporto si sta dividendo in 2 la regione: si trovano milioni per sostenere l’aeroporto e il Frecciarossa nel capoluogo, mentre per altri territori no. I ritardi e lo stallo amministrativo incidono su aspetti economici e sulla vita dei cittadini, come per le concessioni per l’idroelettrico”.

Fabio PAPARELLI (Pd): “Si registra un deterioramento della capacità di riscossione delle entrate proprie con la crescita del fondo crediti di dubbia esigibilità. Le difficoltà sul fronte delle entrate non possono giustificare il proseguimento di questa narrazione. Nei prossimi mesi dovrete definire, con un Governo amico, quanto deficit della sanità sarà coperto dallo Stato in quanto legato all’emergenza sanitaria. Nei pareri della società di revisione contabile si evidenzia una crescita del Pil inferiore alla media nazionale e non si registra un solo provvedimento per sostenere imprese e famiglie, che rischiano di scivolare in povertà. Non potrete più approvare mozioni per chiedere interventi del Governo. E non si potranno dimenticare i 4 milioni sprecati per l’ospedale da campo. La riforma del bilancio tanto annunciata non c’è stata. Il giudizio di parifica mette in evidenza problematiche uguali a quelle degli anni passati. Non è stata fatta la fusione tra Gepafin e Sviluppumbria”.

Paola AGABITI (assessore): “In questi tre anni c’è stata un’oculata politica di contenimento della spesa e di rispetto degli equilibri di bilancio; un attento utilizzo dei fondi comunitari; una coerente e sistematica riduzione del debito con ottimi risultati che hanno consentito di liberare risorse. L’indebitamento è in progressivo arretramento, come certificato dalla Corte di Conti. La spesa per il personale è stata ridotta; nel 2019 erano istituite 69 posizioni dirigenziali, nel 2020 erano 55 in pianta organica e 49 istituite. È partita la stagione concorsuale che, oltre alle stabilizzazioni, prevede 89 unità. Ma sicuramente avremo necessità di ulteriori professionalità per il Pnrr e la nuova programmazione comunitaria. Abbiamo chiuso alcune richieste avanzate in passato dalla Corte, come le posizioni organizzative. Per le famiglie abbiamo previsto uno stanziamento di 15 milioni di euro del Fondo sociale europeo per borse studio, rimborso delle rette 0-6, bonus sport e rimborso rette centri estivi. Un pacchetto di misure per le famiglie mai avuto in questa Regione. È in via di risoluzione la partita atavica della situazione debitoria con le Province, con l’adozione di linee guida per l’armonizzazione dei sistemi contabili. Anche con la Provincia di Perugia è stato avviato un tavolo di confronto, sono state definite le posizioni con un sostanziale accordo per le poste creditorie e debitorie per chiudere in via bonaria una controversia trascinatasi per troppi anni. E per questo abbiamo già accantonato 8 milioni. I risultati sono oggi evidenti grazie alla buona politica di gestione, allo sforzo di razionalizzazione, di implementazione e miglioramento dei servizi. Uno sforzo che mira a rendere la Regione un ente sano, efficiente, che sa gestire le risorse e trovare i mezzi necessari per far fronte e perseguire gli indirizzi politici a favore dei cittadini. C’è stato anche un importante sforzo per trovare le risorse per cofinanziare i fondi comunitari, che in passato non sono stati neanche trovati”.


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