“Intendo unirmi alle tante voci che in questo giorno stanno chiedono con forza alla Giunta Tesei di rendere effettivo il diritto all’interruzione volontaria di gravidanza nel rispetto delle norme vigenti. Un diritto che nella nostra regione viene sostanzialmente negato, nonostante che le nuove linee di indirizzo del Ministero siano state recepite, seppur obtorto collo, nell’agosto del 2020, dopo che la stessa Giunta regionale aveva tentato di rendere di fatto impossibile il ricorso all’aborto farmacologico ambulatoriale, costringendo le donne ad un ricovero forzoso di tre giorni in ospedale”: a sostenerlo è il consigliere regionale del Pd Tommaso Bori, vicepresidente della Commissione sanità, intervenendo in occasione dell’International safe abortion day.

“E’ giunto il momento di ricevere risposte chiare da Donatella Tesei, come presidente e come donna, e un impegno solenne a rimuovere, una volta per tutte, le cause che impediscono la somministrazione della RU486 e Misoprostolo nei consultori umbri, così come negli ospedali di Perugia e Terni” ha aggiunto.

“E’ inaccettabile – rimarca Bori in una nota – che si continui nel silenzio a costringere, ancora oggi, tante donne a rivolgersi a centri fuori regione e a fare ricorso a tecniche invasive e pericolose per la salute riproduttiva in cliniche private. Oltre alla salute della donna, è messa in discussione anche la stessa professionalità del personale in formazione dato che, come succede nelle Aziende ospedaliere che, pur essendo sede di formazione, non si permette di apprendere la procedura farmacologica utile anche nel caso di aborti spontanei. Occorre, dunque, procedere speditamente verso la piena e completa attuazione della legge 194, anche attraverso il rafforzamento della rete consultoriale, delle strutture ginecologiche ospedaliere e la promozione dell’educazione alla sessualità e all’affettività nelle scuole. Il nostro impegno – conclude Bori – proseguirà, dentro e fuori le istituzioni, affinché le donne umbre possano riappropriarsi di quei diritti che questa destra intende continuare a negare impropriamente”.