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EFFETTI CRISI ENERGETICA SULL’UMBRIA, ASSEMBLEA LEGISLATIVA APPROVA DOCUMENTO DELLA MAGGIORANZA

Posted By Redazione Galileo On 27 settembre 2022 @ 17:20 In Politica

L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha affrontato nella seduta odierna il tema degli effetti della crisi energetica sull’economia e la società regionale con la discussione unificata scaturita dalla presentazione di tre diverse mozioni sull’argomento, firmate rispettivamente da Thomas De Luca (M5S); Stefano Pastorelli (Lega); Pd-Patto civico e Gruppo misto.

Dopo l’illustrazione degli atti di indirizzo, al termine degli interventi e dopo una pausa nei lavori per tentare di addivenire ad un unico testo condiviso, l’Aula di Palazzo Cesaroni ha respinto la mozione del Movimento 5 Stelle (11 no, 7 sì); approvata la mozione della Lega con 10 voti favorevoli, 1 contrario (M5S), 6 non votanti (Pd, Patto civico, Misto); voto contrario per l’atto di indirizzo degli altri gruppi consiliari di minoranza (10 no, 7 sì).

Gli obiettivi della mozione approvata (‘Richiesta al Governo nazionale per ottenere misure immediate di sostegno alle imprese e ai cittadini contro l’aumento del prezzo di gas ed energia elettrica’) sono stati evidenziati dal firmatario, Stefano Pastorelli, prima del voto: “L’inarrestabile corsa del prezzo dell’energia rende la situazione emergenziale sul piano economico e sociale, tale da dover mettere in campo tutto quanto sia necessario per scongiurare la chiusura delle aziende e l’impossibilità da parte dei cittadini di far fronte all’aumento vertiginoso delle spese da sostenere. Le dimensioni di scala di questa crisi energetica sono tali da rendere necessario uno sforzo congiunto non solo a livello locale ma soprattutto a livello statale ed europeo. Per questo chiediamo alla Giunta di promuovere presso il Governo nazionale l’attuazione di tutte le misure necessarie al contenimento del caro-energia, tra le quali: l’introduzione di un tetto al prezzo del gas e l’adozione di una contrattazione collettiva a livello europeo; di modificare il meccanismo europeo che prevede l’obbligo di acquisto di quote Ets (Emissions Trading System) a carico delle imprese rendendolo più idoneo alla situazione critica dei mercati energetici e meno impattante per le aziende che già lottano con il caro energia; la riforma del mercato elettrico e la separazione del meccanismo di formazione del prezzo dell’elettricità da quello del gas; l’introduzione di misure per il contenimento dei costi delle bollette con risorse nazionali ed europee (stimate in circa 30 miliardi di euro), anche attraverso l’istituzione di un apposito Temporary Framework che autorizzi gli Stati membri ad adottare aiuti diretti al tessuto economico; l’attivazione di misure di garanzia, rateizzazione e finanziamenti agevolati a favore delle imprese sui contratti pluriennali di approvvigionamento energetico; l’avvio della riforma del sistema di pricing del mercato elettrico, riconducendo il prezzo dell’energia al costo di generazione, valutandone anche le diverse fonti; l’introduzione di ulteriori meccanismi di semplificazione amministrativa che favoriscano la diffusione di impianti di produzione energetica da fonti di energia rinnovabile eliminando vincoli e limitazioni derivanti da norme nazionali che ostacolano l’approvazione dei progetti”.

I CONTENUTI DELLE MOZIONI RESPINTE

Thomas DE LUCA (M5S): “Misure indifferibili ed urgenti per il sostegno di famiglie e imprese contro il caro bollette e la crisi energetica: patto per l’energia per l’Umbria” – La Giunta di Palazzo Donini dovrebbe trasmettere senza ulteriori indugi all’Aula il Disegno di legge regionale ‘Disciplina di assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche in Umbria e determinazione del canone in attuazione dell’articolo 12 del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79 (Attuazione della direttiva 96/92/CE recante norme comuni per il mercato interno dell’energia elettrica)’ preadottato a marzo 2022, impegnandosi a prevedere la monetizzazione della quota di energia da fornire gratuitamente alla Regione da utilizzare per il sostegno alle famiglie al fine di affrontare la crisi energetica e il caro bollette privilegiando le categorie di utenze più svantaggiate. L’Esecutivo regionale dovrebbe anche convocare immediatamente il concessionario ENEL per promuovere un ‘Patto energetico per l’Umbria’, esigendo sin da subito una convenzione vantaggiosa per l’utenza residenziale umbra ripensare considerando anche una robusta redistribuzione sociale dei canoni idroelettrici e dei sovracanoni BIM ricevuti annualmente. Utilizzare, qualora si arrivi ad un esito favorevole del contenzioso in essere, le risorse accantonate nel ‘Fondo Accantonamento per rischio di soccombenza canoni di concessioni idroelettriche’ per il sostegno alle famiglie al fine di affrontare la crisi energetica e il caro bollette privilegiando le categorie di utenze più svantaggiate.

Le Regioni, in materia di energia – produzione, trasporto e distribuzione – hanno una competenza concorrente ex art. 117 Cost., competenza che il DL 135/2018 riconosce ampiamente, consentendo alle Regioni di gestire in modo innovativo la materia, a pena dell’esercizio di poteri sostitutivi da parte dello Stato. Grazie a tale Decreto, le Regioni hanno un ruolo da protagoniste nella stessa produzione energetica, assegnando le concessioni. La soluzione più vantaggiosa per la collettività è la gestione idroenergetica pubblica e la norma quadro statale, che deve essere recepita dalle regioni, prevede che le Regioni possano disporre nella legge l’obbligo per i concessionari privati di fornire annualmente e gratuitamente 220 kWh per ogni kW di potenza nominale media di concessione. La Regione Umbria potrebbe intervenire decidendo autonomamente di tagliare le bollette dell’utenza residenziale umbra, eliminando o fortemente riducendo il peso della voce ‘spesa per l’energia elettrica’. Inoltre ci sarebbero in disponibilità importanti risorse presenti nel Fondo rischi di soccombenza che la Regione sta accantonando per l’impugnativa da parte di ERG relativamente all’aumento dei canoni concessioni per le grandi derivazioni idroelettriche. A fine 2021 risultavano accantonati oltre 23 milioni di euro, che la Regione potrebbe usare qualora venissero svincolati a seguito di sentenza favorevole per investire nelle comunità locali e quindi intervenire concretamente aiutando le famiglie umbre”.

Simona MELONI (Pd): “Misure di contrasto al caro energia – Siamo in un momento particolarmente complicato. Ci sono ambienti, come quello sportivo, che vivono difficoltà crescenti e vedono impianti chiudere a causa del costo di gas ed energia elettrica. Sono in difficoltà le scuole e le imprese. Appare necessario, da parte della Giunta, predisporre l’immediata sospensione dell’addizionale regionale sul gas naturale che avrebbe un effetto positivo sull’economia delle famiglie e delle imprese locali. Prevedere un meccanismo di ristori dei costi energetici per le famiglie con specifici requisiti reddituali. Predisporre un fondo regionale per calmierare l’aumento dei costi energetici per le imprese umbre. Farsi portavoce presso il futuro Governo Centrale affinché si attivino strumenti urgenti ed efficaci di contenimento degli aumenti attraverso il contrasto all’eccessiva speculazione finanziaria e conseguenti rendite di posizione; l’introduzione della separazione nel meccanismo della formazione del prezzo dell’elettricità dal gas; l’introduzione del ‘cap-price’ al prezzo del gas a livello europeo. Alcune Regioni hanno già messo in campo misure specifiche per andare incontro ai cittadini: il Lazio ha previsto una detrazione sull’addizionale regionale IRPEF per i lavoratori con reddito tra i 35 e 40 mila euro, oltre ad aver annunciato il pagamento degli aumenti in bollette per le case popolari ATER; il Friuli Venezia Giulia ha previsto uno sconto sul carburante alla pompa in aggiunta a quello nazionale; la Lombardia ha previsto dei contributi a fondo perduto per le imprese per il pagamento degli efficientamenti energetici; l’Emilia Romagna finanziamenti per l’auto produzione di energia da fonti rinnovabili. Quindi le richieste al Governo nazionale sono corrette ma è necessario agire a livello regionale (visti anche i tempi per la creazione del nuovo Esecutivo) e varare azioni specifiche, come quelle proposte nella nostra mozione”.


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