“Fin dall’inizio ho sostenuto come il vero interesse del progetto per la realizzazione del PalaTerni fosse per l’area commerciale. Infatti, non a caso, l’amministrazione Latini vorrebbe consentirne l’apertura prima di terminare i lavori dell’opera intera, cioè prima della realizzazione del Palazzetto dello Sport”. E’ quanto afferma – in una propria nota – il consigliere comunale ternano Emanuele Fiorini.

“E pensare – spiega – che nelle precedenti dichiarazioni l’amministrazione Latini individuava l’essenza del Palazzetto dello sport nel creare un centro sportivo che fosse punto di attrattiva per lo sport anche extraregionale, una struttura in cui poter ospitare manifestazioni, concerti ed altro, in un’ ottica di valorizzazione della nostra città.

L’ultimazione della parte commerciale della struttura prima di quella dedicata allo sport finirebbe per recare pregiudizio anche alle attività commerciali che qui dovranno sorgere. Infatti si troveranno all’interno di una struttura ancora in itinere, all’interno, cioè, di un cantiere di lavoro.

A questo punto con l’operazione che vorrebbero fare l’Assessora Salvati e il Sindaco Latini dovranno dare spiegazioni anche alla Fondazione Carit, che ha stanziato circa 2 milioni di euro per la realizzazione del PalaTerni, soldi che in primis sono stati utilizzati per dar vita all’area commerciale, ma sappiamo benissimo tutti che i soldi della Fondazione Carit non possono essere utilizzati per scopi di lucro.

La società PalaTerni Srl fa capo alla S.A.L.C. S.p.A. di Simonpietro Salini, la stessa che mi diffidò tramite il proprio legale – forse per mettermi a tacere – e allo stesso Simonpietro Salini fanno capo le Piscine dello Stadio srl, le cui tristi vicende oggi purtroppo sono sotto gli occhi di tutti.

Dunque – prosegue Fiorini – non scherziamo, occorre finire entrambi i lavori, sia la realizzazione della parte commerciale, che è quasi terminata, sia il Palazzetto dello Sport, poi si inaugurerà il tutto, altrimenti la fine è già segnata.

Per non dimenticare un’altra questione che ad oggi ancora è un punto oscuro, cioè quella del mattatoio. Nel bando di gara era prevista la sua dislocazione e una nuova realizzazione, forse anche prima della demolizione del precedente. Sta di fatto che ad oggi Terni non ha un mattatoio e si è lasciato a piedi tutti gli imprenditori del settore non solo di Terni, ma anche dei comuni limitrofi, arrecando un danno economico anche alla città stessa.

Inoltre, lo schema di convenzione per la realizzazione del PalaTerni tra il concedente (Comune) e concessionario (S.A.L.C. SpA di Simonpietro Salini) all’art.28 comma 3 parla di penale: per ogni giorno di ritardo nella realizzazione dell’opera deve essere applicato lo 0,3 per mille dell’importo totale dei correlati lavori al netto dell’iva.

Inaugurando prima la parte commerciale e poi successivamente terminare i lavori del Palazzetto dello Sport è chiaro che ci sia un ritardo nella realizzazione, dunque questa penale verrà applicata al concessionario?

A me – conclude Emanuele Fiorini – vien da ridere solo al pensiero che vorrebbero realizzare in Project Financing anche l’Ospedale di Terni, a prescindere dal fatto che non sia possibile.

Ma in tutto questo… l’Assessora Salvati, il Sindaco Latini, il Procuratore Liguori e la Corte dei Conti?