Grazie all’emendamento del M5S con l’approvazione in Parlamento del Decreto salva bollette anche in Umbria sarà possibile installare impianti fotovoltaici nei centri storici senza un veto a priori. L’installazione sarà possibile anche nelle aree vincolate di notevole interesse pubblico “integrati nelle coperture non visibili dagli spazi pubblici esterni e dai punti di vista panoramici, eccettuate le coperture i cui manti siano realizzati in materiali della tradizione locale”. Una vittoria storica – spiega il consigliere regionale umbro del M5S Thomas De Luca – a cui abbiamo dato il nostro contributo contro il “Partito del No” guidato in Umbria dall’assessore Morroni che proprio due mesi fa aveva bocciato la nostra proposta di eliminare il divieto a priori di installazione nei centri storici previsto dal Reg. n°2/2015.

Siamo stati costretti a subire gli insulti della Lega che nella scorsa seduta ha definito le rinnovabili un “mondo arcobaleno”. Una sonora lezione contro l’arroganza della destra che ci ha costretto a superare l’ostacolo direttamente in Parlamento. Nel frattempo grazie all’assessore Morroni cittadini e imprese hanno perso due mesi preziosissimi per le procedure volte ad accedere ai benefici del Superbonus 110%. Questo è l’esempio di come una politica incapace possa incidere in maniera devastante sulla vita delle persone. Quante famiglie avrebbero potuto trovare un ristoro nel prossimo inverno contro il caro energia e invece non gli è stato permesso? Ora non c’è più tempo da perdere e tutte le normative di rango inferiore devono essere adeguate.

Voglio ringraziare – aggiunge de Luca – l’onorevole Elisabetta Barbuto per l’eccellente lavoro svolto. L’emendamento che la vede come prima firmataria prevede l’installazione “con qualunque modalità” di impianti solari fotovoltaici e termici sugli edifici anche negli agglomerati urbani che rivestono carattere storico, artistico o di particolare pregio ambientale o da porzioni di essi, comprese le aree circostanti, che possono considerarsi parte integrante, per tali caratteristiche, degli agglomerati stessi (le cosiddette zone A). L’installazione così viene considerata “intervento di manutenzione ordinaria e non è subordinata all’acquisizione di permessi”. Ma persino la realizzazione di impianti che ricadono in aree o immobili definite zona B (ville, giardini, parchi non tutelati che si distinguono per la loro non comune bellezza) e zona C (immobili di particolare valore estetico e tradizionale, inclusi i centri ed i nuclei storici, riconosciuti di notevole interesse pubblico o di particolare pregio dal codice dei beni culturali e del paesaggio) è consentita senza autorizzazione se i pannelli non sono visibili da punti panoramici o, in qualunque caso, è consentita comunque previo rilascio dell’autorizzazione da parte dell’amministrazione competente.

Voglio ringraziare infine i colleghi Roberta Lombardi, assessore alla transizione ecologica della Regione Lazio e Andrea Greco, capogruppo M5S della Regione Molise, per la collaborazione che ha contribuito a sbloccare questa impasse.