“In Umbria, Italia, gli eventi di frana potrebbero aumentare del 16-53% sotto i 2°C e del 24-107% oltre 3°C (livello riscaldamento globale), principalmente durante l’inverno”. Questo è quanto riportato a pagina 143 del XIII capitolo relativo all’Europa del rapporto ONU ‘Climate Change 2022: Impacts, Adaptation and Vulnerability’ (https://www.ipcc.ch/report/ar
“La nostra regione – spiega De Luca – viene citata nel documento più importante della comunità scientifica mondiale sulle conseguenze dei cambiamenti climatici, grazie allo studio ‘Valutazione dell’impatto degli scenari di cambiamento climatico sulle frane in Umbria’ del ricercatore di IRPI e CNR, Luca Ciabatta, che ha visto il coinvolgimento e la collaborazione della Regione Umbria e del Centro Funzionale della Protezione Civile. Nella giornata di ieri, dopo due settimane di confronto, i 195 governi membri dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) hanno approvato il Summary for Policymakers del rapporto del Working Group II dell’IPCC”.
“Non è più possibile – sottolinea De Luca – da parte di questa Assemblea legislativa e da parte della Giunta regionale nascondere la testa sotto la sabbia e continuare a non fare nulla. Dopo 60 giorni di attesa
abbiamo perciò deciso di chiedere l’immediata calendarizzazione in Aula della proposta di legge atto n°1148 ‘Norme per l’adattamento ai cambiamenti climatici e il contrasto all’emergenza ambientale nella Regione Umbria’. (==> https://atti.alumbria.it/
“Mentre siamo costretti a guardare alla follia della guerra, – conclude De Luca – il mondo continua velocemente a precipitare nel vortice impazzito della catastrofe climatica. Non è più questione di se, ma solo di quando. Per questo è necessario che la nostra regione si doti di un piano di adattamento ai cambiamenti climatici”.