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SANITÀ, M5S TERNI: “REPARTI OSPEDALIERI CHIUSI MA ALL’EX MILIZIA SI APRE UN ALBERGO”

Posted By Redazione Galileo On 4 gennaio 2022 @ 18:05 In Politica

“Le notizie che arrivano dal fronte della sanità regionale – dichiarano in una nota i consiglieri comunali del Movimento Cinque Stelle – non finiscono mai di stupire, ma quella odierna sulla ex Milizia di Terni ci lascia basiti: da potenziale struttura sanitaria ad albergo, spendendoci sopra, oltretutto, cinque milioni di soldi pubblici!

Mentre con l’emergenza Covid, per scelta della giunta Tesei, chiuderanno reparti ospedalieri a Terni, come in gran parte del territorio regionale, apprendiamo che la struttura sanitaria dell’ex Milizia di Terni, verrà trasformata in un albergo per i familiari delle persone ricoverate all’ospedale di Terni, gestito non si sa bene come o da chi.

Una notizia di cui veniamo a conoscenza non nelle sedi ufficiali o per bocca del sindaco di Terni, sempre più relegato dal suo partito a un ruolo marginale, ma dalla pagina facebook dell’assessore regionale Enrico Melasecche, che cerca di spacciare per vittoria quello che è un palese fallimento della governatrice Tesei e delle destre.

Parliamo infatti dell’ex Milizia, un edificio in cui sono presenti postazioni predisposte per l’ossigeno e gruppi di continuità. Praticamente, mentre si allungano le liste di attesa per le prestazioni sanitarie, la diagnostica e gli interventi, mentre tutelare la propria salute tramite la sanità pubblica diventa sempre più complicato, la giunta Tesei sottrae alla lotta contro il Covid una struttura che con minimo sforzo avremmo potuto rendere strategica per non compromettere il diritto di accesso alla cura di tanti cittadini. Ennesimo regalo dunque a quella sanità privata che sta prendendo sempre più piede.

Nel caos della gestione della pandemia, mentre i cittadini sono ormai abbandonati a se stessi, nel silenzio di un sindaco impegnato solo ad accendere e spegnere le luci di Natale, si consuma l’ennesima pagina di un centrodestra capace solo di raggiungere obiettivi facili e incapace di dare risposta ai veri problemi dei cittadini, primi fra tutti quelli della sanità, della salute e dell’ambiente.

Siamo realmente preoccupati dalla deriva che sta prendendo questa maggioranza invitiamo per tanto il sindaco a prendere le distanze da questa scelta e per una volta mettere Terni prima del suo partito e degli ordini che arrivano da Perugia”.

 

PAPARELLI: “DORMITORIO DI DUBBIA UTILITÀ ALL’EX MILIZIA”

“Realizzare a Terni, nella struttura denominata ex Milizia di proprietà di Ater, un centro esclusivo di cura e isolamento dei malati Covid-19: è quanto avevamo proposto alla Giunta regionale attraverso una mozione presentata già nell’aprile 2020. Oggi apprendiamo con stupore che oltre ad aver disatteso questo impegno, la Giunta Tesei spenderà altre importanti risorse pubbliche, si parla addirittura di svariati milioni, per realizzare proprio su quell’immobile un dormitorio di dubbia utilità”. Lo afferma il consigliere regionale Fabio Paparelli (Pd).

Il consigliere sottolinea – in una nota della Regione – che “ai cittadini che si vedono chiudere interi reparti ospedalieri, a cui si rimandano interventi chirurgici o si annullano le prestazioni azzerando la medicina territoriale e ospedaliera come sta succedendo ad Assisi, Pantalla, Castiglione del Lago, Spoleto, Foligno, Umbertide, ma anche Terni e Perugia, la Regione ha deciso di negare definitivamente la speranza di avere in Umbria un presidio oggi dedicato al Covid e domani alle varie emergenze”.

“Con un investimento minimo – spiega Paparelli – quel presidio poteva essere già stato realizzato presso l’ex Milizia di Terni, già Centro per le Staminali attrezzato e ormai dismesso, ed avrebbe consentito di alleggerire notevolmente il carico ospedaliero e le terapie intensive. La scelta di realizzarci un albergo pubblico destinato ai familiari dei degenti ricoverati presso l’ospedale di Terni è la pietra tombale che viene messa con incomprensibile giubilo, e posata su un progetto che avrebbe evitato la spoliazione continua di strumentazioni e risorse umane di vari ospedali territoriali e impedito un vero e proprio accanimento sul personale sanitario stremato dall’emergenza e dai continui spostamenti”.

“Se fosse confermata la notizia – continua il consigliere – che l’intervento di trasformazione dell’Ex Milizia in struttura di accoglienza per i parenti dei malati ricoverati arriverà a costare 5 milioni di euro, quando nel resto del Paese le aziende sanitarie sottoscrivono convenzioni con le strutture alberghiere che si trovano nelle vicinanze, ciò rappresenterebbe un nuovo caso di malagestione della cosa pubblica, dopo il caso dell’ospedale da campo costato oltre 4 milioni di euro e di fatto inutilizzato e inutilizzabile. Ci auguriamo che su questo spreco di denaro pubblico le autorità competenti facciano al più presto chiarezza”.

 

DE LUCA: “OSTELLO ALL’EX MILIZIA È SPRECO DEL DENARO PUBBLICO”

“Trasformare l’ex Milizia in un dormitorio e chiudere gli ospedali di Spoleto e Branca. Ecco la lungimirante gestione della quarta ondata Covid da parte della Giunta regionale”. Lo sottolinea il consigliere regionale Thomas De Luca (M5s) spiegando che “da due anni chiediamo, inascoltati, di utilizzare l’ex Milizia per la gestione di pazienti Covid”.

“Un edificio – osserva, in una nota della Regione – attrezzato con gruppi di continuità, postazioni predisposte per l’ossigeno e adeguato per ospitare centri di ricerca ad alto livello. Secondo quanto riportato in un post su Facebook dell’assessore regionale Enrico Melasecche, la struttura potrebbe essere trasformata in una struttura ricettiva per ospitare le famiglie dei ricoverati all’ospedale di Terni”.

“Quello che doveva essere il centro di ricerca delle cellule staminali – prosegue De Luca – dovrebbe praticamente diventare un ostello, non si sa bene gestito come e a spese di chi, se dei cittadini o della sanità pubblica. Uno scenario quanto meno assurdo per l’ex Milizia, sia dal punto di vista della gestione sanitaria che sotto il profilo economico, considerando i costi necessari a riconvertire in dormitorio una struttura che tra utenze e bollette costa 25.000 euro all’anno. Dopo i milioni di euro buttati per l’ospedale da campo e per i moduli prefabbricati di Arcuri, sarebbe un altro spreco di denaro pubblico per trasformare in un ostello quella che al momento è una cattedrale nel deserto. Una vergogna senza fine per la struttura che doveva essere centro di ricerca per le cellule staminali. E’ così che la Giunta regionale pensa di risolvere l’emergenza Covid? Togliendo posti letto agli ospedali di Spoleto e Branca, riproponendo soluzioni già note e già contestate nei mesi scorsi dai cittadini. Tutto questo mentre il tracciamento è ormai saltato e i contagiati sono costretti alla sorveglianza ‘fai da te’ senza neanche essere presi in carico dal servizio sanitario”.

“Tamponi che non ci sono, medici di famiglia lasciati allo sbando, genitori che a due giorni dalla riapertura delle scuole non hanno idea di come comportarsi – conclude De Luca – per garantire la didattica in presenza e in sicurezza ai propri figli. Negli ospedali umbri interi reparti stanno per essere chiusi per l’ennesima riconversione Covid. E una struttura adeguata come l’ex Milizia viene trasformata in un ostello? Ci chiediamo cosa avrebbero detto e fatto i partiti di centrodestra, attuale maggioranza in Umbria, se fossero stati all’opposizione di fronte a una simile gestione. Ma soprattutto, coloro che si riempiono la bocca parlando sempre di ‘visione’ quale futuro riservano ad una struttura che potrebbe essere riconvertita in un centro di ricerca in ottica Irccs o per altri progetti con l’Università e che viene invece adibita a dormitorio?”.


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