“Ho depositato la proposta di legge ‘Norme per l’adattamento ai cambiamenti climatici e il contrasto all’emergenza ambientale nella Regione Umbria’. Grazie alla ‘Legge Clima’ del M5S, la Regione Umbria dichiarerà ufficialmente lo stato di emergenza climatica sviluppando un piano di adattamento che tenga conto dell’aumento delle temperature medie”. Così il capogruppo regionale pentastellato, Thomas De Luca sottolineando come “nel rapporto IPCC 2021 relativamente alle emissioni, lo scenario intermedio prevede l’innalzamento della temperatura superficiale globale media nel 2081-2100 di +2,1 – 3,5°C”.

“La letteratura sul tema dei cambiamenti climatici – osserva De Luca – ci indica come per ogni aumento della temperatura media di +1°C gli ecosistemi e quindi anche le colture si spostino di 150 chilometri più a nord come latitudine e 150 metri in altitudine. Negli scenari peggiori il futuro prossimo della nostra regione potrebbe assomigliare molto di più alle aree interne del Marocco che all’Appennino, per come lo abbiamo conosciuto fino ad oggi. Così il piano di adattamento dovrà riguardare tutti i settori: dall’agricoltura, valutando quali colture e quali impianti incentivare, all’urbanistica nella valutazione del rischio idrogeologico. Dalla sanità, dovendo far fronte alle ondate di calore sempre più intense, fino ad arrivare al turismo e allo sviluppo economico. Gli eventi estremi saranno la nuova normalità”.

Per De Luca, “diventa a questo punto una necessità improrogabile adeguare tutti i settori e pianificare politiche di adattamento ai cambiamenti climatici. Non solo protezione contro gli impatti negativi, ma creazione di una vera e propria forma di resilienza. Più rapidamente si pianificheranno queste misure, migliore sarà la nostra preparazione per affrontare le sfide ambientali dei prossimi lustri”.

“Con la legge – spiega il capogruppo M5S – si istituirà anche un comitato scientifico che dovrà declinare su scala locale le valutazioni sugli scenari redatte dagli organismi internazionali ed europei. Una stretta anche alle fake news in campo ambientale da parte degli organi istituzionali – conclude – che dovranno attenersi nella comunicazione pubblica alle sole informazioni della comunità scientifica”.