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AST, MOZIONE DI CARISSIMI SUL RUOLO DELLA REGIONE; LE CRITICHE DELLA MINORANZA E LA REPLICA DELLA LEGA

Posted By Redazione Galileo On 19 novembre 2021 @ 13:56 In Politica

“Ambiente, infrastrutture e lavoro. Queste sono le direttive in cui l’Ast deve muoversi attuando nuovi modelli di produzione sostenibile. Il futuro di gran parte del reparto produttivo ternano-narnese ha bisogno che la Regione sia parte attiva del processo di passaggio del controllo societario di Ast al gruppo italiano Arvedi”.

E’ quanto sostiene il consigliere regionale della Lega Daniele Carissimi, annunciando una mozione sul “ruolo della Regione nella transizione di Ast verso modelli di sviluppo sostenibile e inclusivo”.

“Con più di 137 anni di storia, un giro d’affari di 1,7 miliardi di euro e circa 2.400 dipendenti, Ast – evidenzia Carissimi, in una nota della Regione – è da sempre uno dei più importanti siti siderurgici europei, fiore all’occhiello nazionale nella produzione di laminati piani e acciaio inox. La transizione sostenibile di Ast è un’occasione irrinunciabile per consentire all’impresa di mantenere un ruolo di protagonista sul mercato europeo e internazionale, ma anche sul fronte della pianificazione del territorio e della valorizzazione delle sue risorse, sia sul piano tecnologico e imprenditoriale che in termini occupazionali. La mia mozione impegna quindi la Giunta regionale a stimolare la ricerca e gli investimenti in nuove tecnologie per garantire un rapporto sinergico tra ricerca e industria nel settore dell’acciaio green; a sviluppare iniziative utili ad incentivare infrastrutture materiali e immateriali finalizzate all’attrazione di talenti e alla formazione di nuove figure professionali altamente specializzate nonché alla valorizzazione delle professionalità già presenti all’interno di Ast; a sostenere, nei limiti delle proprie prerogative e funzioni, la riconversione in chiave sostenibile di Ast attraverso la promozione di iniziative che perseguano gli obiettivi di decarbonizzazione ed economia circolare; a farsi parte attiva nella gestione delle potenziali situazioni di conflitto tra imprese, lavoratori e sindacati nella fase di trasferimento della proprietà subordinato all’approvazione dell’Antitrust.”

“La grande sfida che il nostro territorio ha davanti – conclude Daniele Carissimi – è andare oltre l’area di crisi complessa. L’obiettivo è un rinnovato tessuto urbano in cui la fabbrica sia perfettamente integrata con ambiente e società e non rappresenti una minaccia ambientale, ma un esempio di sostenibilità. Terni deve diventare la città green per eccellenza, ribaltandone l’immagine e la riconoscibilità nel segno della salvaguardia ambientale”.

 

LA CRITICA DELLE MINORANZE CHE PRESENTANO UNA NUOVA MOZIONE SUL FUTURO DI AST E SVILUPPO DELL’AREA TERNANA: “ATTO DI INDIRIZZO RIDICOLO E FUORI TEMPO MASSIMO” -

“Ridicolo e fuori tempo massimo il tentativo del consigliere della Lega, Daniele Carissimi, di depositare oggi una mozione dettatagli dalla Giunta regionale, in merito all’Ast di Terni, per riparare ai danni ed alla figuraccia cui abbiamo assistito durante l’Assemblea legislativa del 16 novembre, quando è stata rinviata con un artifizio procedurale la mozione della minoranza. Soprattutto dopo che lo stesso consigliere Carissimi è stato costretto dalla Giunta a ritirare l’emendamento bipartisan concordato tra i gruppi di maggioranza e minoranza. L’uscita dall’aula di FDI al momento del voto ha evidenziato non solo una crisi irreversibile della maggioranza ma soprattutto non ha prodotto alcun atto significativo, con una Giunta regionale che rifugge dalle proprie responsabilità”. Lo dichiarano i consiglieri Fabio Paparelli (primo firmatario), Michele Bettarelli, Tommaso Bori, Simona Meloni e Donatella Porzi (PD), Thomas De Luca (M5S), Andrea Fora (Patto Civico) e Vincenzo Bianconi (Misto), che sull’argomento hanno depositato oggi una nuova mozione.

“Nonostante le tante sollecitazioni di parti sociali e forze politiche per garantire un impegno costante e continuo della sulla vicenda Ast – sottolineano i rappresentanti dell’opposizione consiliare ricordando quanto avvenuto in Aula lo scorso martedì – la Giunta, emblematica l’assenza dell’assessore Fioroni al momento del voto, non intende assumersi alcuna responsabilità, politica e istituzionale, sulla vicenda. La confusione regna sovrana: prima la Lega vota il rinvio in Commissione per approfondimenti e poi presenta una nuova mozione. Avendo a cuore le sorti dei lavoratori e della fabbrica torniamo a chiedere con questo atto di indirizzo, che verrà discusso nella prossima seduta d’Aula, impegni concreti sia sulla fase di transizione, sia sulle infrastrutture e sia sulle opportunità e sinergie che mai come oggi appaiono all’orizzonte”. “Il futuro delle acciaierie – rimarcano – passa attraverso la sostenibilità, l’economia circolare, l’innovazione tecnologica e l’approvvigionamento di energia pulita. Non aprire un tavolo oggi con il Governo dove mettere a sinergia questi temi a fronte di un PNRR che vede centrali la transizione ecologica e le infrastrutture; non cogliere e mettere a sistema le nuove opportunità che possono venire dalla riacquisizione di Enel della centrale idroelettrica di Galleto o dalle potenzialità del territorio sul versante della produzione di idrogeno o ancora sulle verticalizzazioni possibili significa non avere alcuna visione di politica industriale”.

Paparelli, Bettarelli, Bori, Meloni, Porzi, De Luca, Fora e Bianconi, con la mozione “tornano ad impegnare la Giunta a non rifuggire dalle responsabilità e a svolgere conseguentemente un ruolo attivo in raccordo con il Mise, la Presidenza del Consiglio dei Ministri e le Istituzioni Europee affinché si accompagni la fase di transizione arrivando ad assicurare la tenuta occupazionale e il rilancio produttivo su scala globale, l’attenzione ai temi della salute e dell’ambiente nonché agli investimenti strategici su approvvigionamento energetico e idrogeno. A fare in modo che le trattative possano evolversi nella maniera auspicata e possano portare ad un piano industriale all’altezza delle aspettative della comunità ternana, umbra, e dell’intero Paese, come dalle risultanze della Conferenza dello scorso 8 ottobre promossa dalla minoranza consiliare.

Chiediamo di monitorare da subito la fase di transizione, coinvolgendo le Istituzioni locali e le parti sociali e di svolgere un ruolo pro attivo nella fase di confronto sul piano industriale presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, così come di accompagnare le risorse aggiuntive stanziate dal Governo relativamente all’area di crisi complessa con adeguate e ulteriori risorse regionali da destinare alle piccole imprese e per le politiche attive del lavoro. Tenuto conto di ciò – concludono i consiglieri di minoranza – invitiamo la Giunta anche a concordare con i presidenti delle Regioni,

Lazio, Marche e Toscana la convocazione di una formale e stabile Conferenza interregionale sulle infrastrutture dell’Italia mediana, al fine di attuare un coordinamento strutturato e rilanciare lo sviluppo dell’Umbria e di questa parte dell’Italia, cogliendo tutte le opportunità che il prossimo settennato di fondi europei e le risorse del PNRR offrono come opportunità unica e irripetibile”.

 

AST TERNI, LA REPLICA DELLA LEGA, “DI RIDICOLO C’È SOLO L’ATTEGGIAMENTO DEL PARTITO DEMOCRATICO. SUL TEMA LAVORO NECESSARIA MOZIONE ADEGUATA”

“Necessario era presentare una mozione adeguata sull’AST, proprio per sopperire alle solite lacune e strumentalizzazioni della sinistra che ha provato a sollecitare la Giunta su impegni che ha già svolto o che non può ancora svolgere, manifestando inequivocabilmente la natura fuori fuoco dell’iniziativa”: lo scrivono, in una nota, i consiglieri regionali del Gruppo Lega (Stefano Pastorelli, Daniele Carissimi, Daniele Nicchi, Paola Fioroni, Francesca Peppucci, Valerio Mancini, Eugenio Rondini, Manuela Puletti).

“La nostra mozione – affermano Pastorelli e colleghi – è stata giudicata addirittura ‘ridicola’ da coloro che si prestano solo ad apparire vicini ai lavoratori, ma che col loro comportamento dimostrano di preferire solo la polemica sguaiata e sterile ai contenuti utili e coerenti con le competenze e le funzioni dell’ente regionale. Non è accettabile che il dibattito politico, quando riguarda direttamente i lavoratori e un sistema economico strutturale della nostra regione, sia trascinato nell’ambito della schermaglia tra schieramenti che interessa solo quei politici abituati a specchiarsi nella vanagloria delle loro iniziative”.

“L’unica cosa ridicola nella vicenda – concludono – è che la mozione del PD rinviata lo scorso 16 novembre in Commissione e oggi guarda caso ritirata dal primo firmatario consigliere Paparelli, prevedeva impegni già svolti da tempo dalla Giunta, di cui la minoranza non si erano nemmeno accorta, e altri prematuri, fintanto che non vi sarà un pronunciamento dell’Antitrust”.

 


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