“In Umbria manca il personale, questo mette sotto stress e sotto organico la sanità regionale. Il sistema sanitario pubblico, con gli adattamenti necessari seguiti al Covid, ha dato prova di essere al passo con i tempi e si è dimostrato una ricchezza per tutte quelle realtà che vi hanno creduto e investito. Per questo, anche alla luce di quella che sembra essere una ‘quinta’ ondata, dobbiamo mantenere quelle innovazioni conquistate come l’istituzione della rete delle Usca, le Unità speciali di continuità assistenziale”: a chiederlo è il consigliere regionale del Partito democratico, Tommaso Bori. Il quale ricorda che “la norma attualmente consente di attivarle solo fino al 31 dicembre 2021″.

“L’auspicio – spiega Bori in una nota – è che queste realtà possano essere attivate ed utilizzate anche nel 2022, in quanto di fondamentale importanza sia per il contrasto al Covid che all’influenza stagionale. Dobbiamo restare, anche nel 2022, pronti ad affrontare qualsiasi situazione di emergenza, con un sistema sanitario adeguato. Di certo non stanno aiutando i tanti operatori sanitari i clamorosi ritardi nelle assunzioni promesse, che speriamo possano essere presto recuperati”.