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Il Conservatorio “Giulio Briccialdi” di Terni conferma, anche questa settimana, la sua presenza nella vita culturale della città e del territorio, con eventi che spaziano dal grande repertorio sacro alla musica pianistica, fino ai riconoscimenti internazionali.
Un esempio è la recente partecipazione dei nostri studenti Elia e Ludovico Portarena (in foto di repertorio con credits), rispettivamente alla chitarra e al violino, al concerto benefico “Corde”, promosso dall’Associazione Manulaeta e tenutosi venerdì 27 giugno presso l’Anfiteatro Fausto di Terni. I due giovani musicisti hanno aperto una serata di grande emozione e solidarietà: l’intero ricavato dell’evento è stato destinato all’acquisto di un letto elettrico per il reparto di pediatria dell’Ospedale “Santa Maria” di Terni. Una presenza che unisce talento e impegno civile, confermando la vocazione del Briccialdi come luogo di formazione musicale e umana.
Dal 30 giugno al 3 luglio – Il Requiem di Camille Saint-Saëns in tre città storiche
 
Una produzione imponente, un’opera rara, tre luoghi simbolici: il Requiem op. 54 di Camille Saint-Saëns sarà protagonista di tre concerti straordinari, con coro, orchestra, organo e solisti, sotto la direzione del M° Massimo Gualtieri, docente di Direzione d’orchestra al Briccialdi.
30 giugno, ore 19.00 – Chiesa Santa Maria della Verità, Viterbo
2 luglio, ore 19.00 – Chiesa di San Francesco, Terni
3 luglio, ore 19.00 – Duomo di Orvieto
Un’occasione per riscoprire una pagina poco eseguita della musica sacra ottocentesca.
La Messe de Requiem, Op. 54 fu composta da Camille Saint-Saëns nel 1878 a Berna, in soli otto giorni, dal 4 all’11 aprile, su richiesta testamentaria dell’amico e mecenate Albert Libon, che gli lasciò in eredità 100.000 franchi per la scrittura di un Requiem da eseguire in sua memoria.
L’opera fu eseguita per la prima volta il 22 maggio 1878 nella chiesa di Saint-Sulpice a Parigi, con Saint-Saëns stesso sul podio e Charles-Marie Widor all’organo.
Strutturato in nove sezioni, il Requiem unisce spiritualità liturgica e sensibilità romantica, con una strumentazione particolarmente ricca che include arpe, organo, fiati, coro e solisti. Il tono è generalmente raccolto e contemplativo, anche nei momenti più drammatici, come il Dies Irae.
Opera spesso oscurata da Requiem più celebri (come quelli di Verdi o Fauré), si distingue per eleganza, sobrietà e profondità spirituale.
Nei tre appuntamenti organizzati dal Briccialdi, l’esecuzione coinvolge un ampio organico vocale e strumentale:
Soprano: Rachele Barchi – Mezzosoprano: Chihiro Nagumo – Tenore: Roberto Iachini – Baritono: Danilo Paludi – Organo: Ferdinando Bastianini.

Con il Coro e Orchestra del Briccialdi, in collaborazione con:
  • Coro Polifonico San Francesco di Terni (dir. M° Maria Cristina Luchetti)
  • Coro Madre Speranza di Collevalenza (dir. M° Marco Venturi)
  • Assolo Choir de L’Aquila (dir. M° Rita Alloggia)
  • Corale Polifonica San Giovanni di Bagnaia (dir. M° Maria Loredana Serafini
Occorre sottolineare come questa produzione sia tanto un’impresa artistica quanto un contributo alla riscoperta di un capolavoro poco frequentato in Italia, dove mancano esecuzioni recenti di questa partitura.
5 luglio – Il nostro studente Massimo Taddei in recital per la chiusura della Stagione Agrotuscia
 
Sabato 5 luglio alle ore 18.00, nella Sala Concerti dell’Accademia Musicale Agrotuscia di Civita Castellana, Viterbo (Via Terrano 9), si terrà il recital pianistico di Massimo Taddei, giovane talento del Conservatorio di Terni, che torna ad esibirsi da protagonista.
L’evento conclude la I Stagione Concertistica Agrotuscia 2025, sotto la direzione artistica del M° Giuseppe Fusaro, e sarà anche l’occasione per presentare ufficialmente le convenzioni stipulate dall’Accademia con il Conservatorio di Terni e con il Conservatorio di Catanzaro.
Un appuntamento da non perdere per chi ama il pianoforte e desidera conoscere da vicino l’attività di rete del Conservatorio in altre regioni.
Premio internazionale e installazione permanente in museo: il doppio successo del nostro docente Federico Longo
 
 
Con grande orgoglio segnaliamo che il M° Federico Longo, compositore e docente di Direzione d’orchestra presso il Conservatorio Briccialdi, ha ricevuto una prestigiosa Menzione d’Onore all’8th 4Seasons Musicians Competition di Vienna, con il brano Short Trip, un quartetto per archi che rappresenta un vero e proprio viaggio attraverso l’elemento sonoro, fondato su una visione del suono come forma espressiva primigenia, capace di comunicare ben oltre le parole.
La sua attività recente si distingue non solo in ambito didattico e concertistico, ma anche nella composizione site-specific per luoghi d’arte. Nel 2022, la Galleria Borghese di Roma lo ha scelto per riattivare una tradizione interrotta da oltre 300 anni: quella della committenza musicale ad artisti contemporanei, risalente ai tempi del cardinale Scipione Borghese.
Da questa commissione sono nate due opere di grande impatto:
  • VIBR.ID (Vibratory Identity), dedicata al piano terreno della Galleria (lo spazio delle sculture);
  • CHROMOLOGHIA (il momento del colore), pensata per il primo piano (la sezione dei dipinti).
Entrambe le composizioni sono state eseguite e registrate all’interno del museo con interpreti di rilievo internazionale – tra cui la pianista Anna Fedorova, il primo violoncello della Scala Sandro Laffranchini, il primo clarinetto di Santa Cecilia Alessandro Carbonare e il sassofonista Federico Mondelci – e sono oggi installate in modo permanente attraverso la realtà aumentata.
Dal prossimo 29 settembre, i visitatori potranno vivere l’esperienza immersiva del museo accompagnati dalla dimensione sonora creata da Longo, integrata nel percorso museale e riconosciuta ufficialmente come parte del patrimonio artistico della Galleria.
A proposito della sua poetica compositiva, il Maestro afferma:
“Le composizioni musicali hanno una identificabilità diversa da qualsiasi altra forma di espressione artistica. Il compositore, scrivendo musica, crea una ‘mappa di suoni’ che viene fissata attraverso dei luoghi fondamentali che sono le note. Far vibrare questi suoni, ripercorrendo questa ‘mappa’, ci pone su un piano di comunicazione diverso da quello convenzionale e ci offre la possibilità di riferirci a un campo espressivo-comunicativo arcaico che concepisce il suono come qualcosa che precede qualsiasi parola determinata e qualunque concetto logicamente fondato.”
Una visione profonda, che si riflette coerentemente nella sua produzione e nella sua attività di ricerca e insegnamento.