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Cresce la preoccupazione tra gli allevatori della Valnerina per la diffusione della lingua blu, il virus che sta colpendo in modo significativo gli allevamenti di ovini, con ricadute sulla produzione di carne e latte. Il tema è stato al centro di un incontro svoltosi a Cascia, alla presenza dell’assessora regionale Simona Meloni, dell’unità operativa del servizio veterinario della Asl Umbria 2 e dei sindaci dei territori più coinvolti: Cascia, Norcia, Poggiodomo, Sant’Anatolia di Narco, Vallo di Nera e Monteleone di Spoleto.
Per la USL Umbria 2 era presente il Dott. Luca Nicola Castiglione, che insieme ai veterinari ha illustrato le attuali modalità di intervento e alcune tecniche per cercare di bloccare la diffusione del contagio.

Nel corso dell’incontro, i primi cittadini hanno espresso attenzione e preoccupazione per la tenuta del comparto ovino, chiedendo interventi di sostegno alle aziende agricole colpite.
La Regione ha confermato l’impegno a rimborsare le spese per lo smaltimento delle carcasse e per le perdite dirette di animali. Tuttavia, secondo gli allevatori, è necessario prevedere ulteriori misure per fronteggiare il mancato reddito legato alla riduzione della produzione.

L’assessora Simona Meloni, al termine del confronto, ha assicurato che raccoglierà le problematiche emerse facendosene portavoce in Regione.
Sulla questione è intervenuto anche il sindaco di Cascia, Mario De Carolis, che ha dichiarato:
“L’emergenza sanitaria negli allevamenti richiede attenzione e collaborazione. Ringraziamo la Regione per la disponibilità mostrata e riteniamo importante continuare a lavorare insieme, per mettere in campo strumenti che possano aiutare concretamente le aziende a superare questa fase critica. Il settore zootecnico rappresenta una risorsa importante per la Valnerina e merita il giusto supporto per tutelare lavoro, qualità e territorio”.

Lingua blu, l’assessore Meloni: “Siamo in prima linea da settimane al fianco degli allevatori. Risorse regionali per smaltimento e reintegro dei capi”

“In questi giorni difficili per tanti allevatori umbri, voglio ribadire che la Regione è al loro fianco, non solo con parole di vicinanza ma con azioni concrete». Così l’assessore regionale all’Agricoltura Simona Meloni, ieri in visita in Valnerina insieme al consigliere regionale Cristian Betti, dove ha incontrato sindaci, allevatori, associazioni di categoria, tecnici delle ASL e produttori locali per un aggiornamento diretto sulla situazione della Bluetongue. Una mattinata intensa di ascolto e confronto sul campo, che ha confermato la gravità della situazione per il comparto ovino, ma anche l’urgenza di risposte concrete da parte delle istituzioni. «Non possiamo permetterci di perdere i presìdi produttivi delle nostre aree interne – ha dichiarato Meloni –. Significherebbe indebolire non solo l’economia agricola ma anche il tessuto sociale, la tenuta demografica e la vitalità turistica di intere comunità. Difendere questi territori significa proteggere l’Umbria più autentica».

L’assessore ha sottolineato come la Regione Umbria, attraverso il coordinamento tra Assessorato all’Agricoltura, Assessorato alla Sanità, Servizi veterinari e Istituto Zooprofilattico, sia attiva fin dall’inizio dell’epidemia. Sono state attivate tutte le procedure di monitoraggio epidemiologico, tracciati i focolai e diffusi protocolli chiari su vaccinazione volontaria, utilizzo di repellenti, gestione delle stalle e dei ristagni d’acqua.

Elemento centrale dell’impegno regionale è il doppio canale di sostegno attivato in queste ore dagli uffici regionali: copertura finanziaria del trasporto e dello smaltimento delle carcasse degli animali deceduti; intervento a fine epidemia per supportare economicamente il reintegro dei capi e permettere alle aziende colpite di riprendere l’attività produttiva.

“Sappiamo che uno dei nodi più critici – ha spiegato Meloni – è legato ai mancati guadagni derivanti dalla perdita di produzione. Su questo, pur non esistendo strumenti regionali, porterò una richiesta ai tavoli nazionali: occorre attivare un fondo specifico, come accade in altri contesti di emergenza, perché chi lavora ogni giorno nelle aree rurali non venga lasciato solo”.
L’assessore ha poi ribadito l’intenzione di inserire nella prossima legge regionale sulle Aree Interne strumenti strutturali di protezione per gli allevatori, in modo da garantire continuità economica e presidio territoriale anche in caso di crisi future.