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“Non basteranno misure, programmi e scelte ordinarie per il futuro dell’Umbria, poiché la regione si trova oggi su un crinale molto scivoloso, divisa com’è tra luci di ripresa economica che già si intravedono e un rapido declino che alcuni pezzi della società stanno già vivendo”.

Il presidente di Confcommercio Umbria Giorgio Mencaroni non nasconde la specificità della prossima tornata elettorale, una delle più importanti se non strategiche degli ultimi anni per le scelte che sarà necessario fare per il bene dell’Umbria.

In un denso documento inviato a tutti i candidati alle prossime elezioni regionali, Confcommercio ha sintetizzato una serie di proposte su molti temi trasversali – crisi demografica, sostenibilità, capitale umano, semplificazione, infrastrutture, tasse e tributi locali, legalità e sicurezza, accesso al credito – e su quattro sfide centrali per le imprese del terziario di mercato, settore che in Umbria rappresenta ormai il 40% del totale del valore aggiunto e dell’occupazione, percentuale destinata a crescere a causa della terziarizzazione in atto da tempo.

Le Azioni per la città rivestono in questo quadro una rilevanza centrale. Serve quindi, secondo Confcommercio Umbria, una legge regionale sulla rigenerazione urbana sistemica e integrata.  Serve un piano di resilienza e rilancio delle attività commerciali e servizi di prossimità in ambito urbano, prevedendo ad esempio di agire sulla leva dei tributi locali, prevedendo contributi a fondo perduto soprattutto nelle zone maggiormente a rischio desertificazione, ripensando l’attuale assetto della sosta in ambito urbano per renderla più facilmente accessibile, cooperando alla sicurezza urbana con un maggior presidio delle Forze dell’Ordine e con contributi regionali all’allestimento di sistemi di videosorveglianza, sostenendo l’avvio di nuove attività in ambito urbano con agevolazioni straordinarie e la polifunzionalità nei borghi, promuovendo l’utilizzo dei dati anche in ambito urbano quale leva strategica, facendo partire il più velocemente possibile lo strumento dei Distretti del Commercio che costituiscono una novità assoluta nel panorama normativo regionale e che, adeguatamente finanziati, possono essere una leva straordinaria di sviluppo.

Per Confcommercio Umbria è urgente elaborare anche un nuovo Testo Unico del commercio, che consenta di “governare” più efficacemente il settore, apportando all’intero sistema distributivo regionale anche elementi di innovazione nei formati, nelle procedure e nelle tecnologie che rendano il commercio sempre più vicino alle esigenze dei cittadini. Confcommercio ha già pronte una serie di proposte che intende condividere con la prossima Giunta il più velocemente possibile.

L’Umbria del turismo, per Confcommercio, ha già registrato risultati straordinari, dimostrando di essere uno dei principali driver dello sviluppo della nostra regione. Proprio per questo, è possibile puntare decisamente più in alto, accrescendo le quote di mercato guadagnate a livello globale e, con un progetto ambizioso, inserire ancora più innovazione e visione nel comparto così da massimizzarne la produttività per tutti gli attori interessati.

Quarta sfida riguarda il settore dei servizi, che sta realizzando le migliori performance negli ultimi anni. Confcommercio propone ai candidati alla guida della Regione Umbria di adottare un piano di sviluppo del settore che preveda, tra l’altro, risorse per sostenere gli investimenti necessari ad un upgrade tecnologico, innovativo e per la crescita del capitale umano.

“L’Umbria si appresta ad affrontare le transizioni gemelle – quella digitale e quella della sostenibilità – non al massimo delle proprie potenzialità”, sottolinea il presidente Giorgio Mencaroni, “anche a causa dell’invecchiamento della popolazione che avanza a ritmi inesorabili e delle difficoltà a passare da un’economia tradizionale, che finora ha però permesso un certo benessere, ad un’economia più avanzata. Occorre quindi uno sforzo aggiuntivo. Occorre trovare le necessarie energie, risorse e competenze. E Confcommercio vuole fare la sua parte.

Ci sono voluti anni di battaglie per affermare l’importanza strategica dei nostri settori nell’economia umbra. Abbiamo dimostrato rappresentatività ed autorevolezza, che intendiamo continuare a mettere al servizio dello sviluppo della nostra regione.”